Si consumano libri e riviste tanto quanto i chilometri che percorriamo con la fantasia e con le scarpe da corsa.
Capita di leggere storie interessanti, certe passano come un dejà vu e altre invece sono così straordinariamente belle che ti trascinano per mano e ti riempiono il cuore.
Ed è una di queste che sto per raccontarvi: è la storia di una coppia, ma non una coppia qualunque, loro sono la coppia dei sogni.
Sì dei sogni, perché la passione e l’amore che ci metti in quello che fai, sono il motore e la chiave giusta per arrivare lontano.
Loro sono Emanuele Di Marino e Arjola Dedaj. Sono due atleti paralimpici e ci rappresenteranno con grande determinazione, gioia ed entusiasmo alle Paralimpiadi di Tokyo nel 2020.
Sono uno la forza dell’altro, sono gli occhi e la speranza, sono due cuori e un’anima che viaggiano sulla stessa linea d’onda: corsa e salto in lungo.
Emanuele è nato a Salerno con una malformazione congenita al piede ( piede torto) e contrariamente a quanto dicevano i medici si è specializzato come velocista sui 100, 200 e 400 mt.
Nel 2014 il suo esordio nella nazionale ai Campionati Europei Paralimpici di Atletica Leggera a Swansea dove arriva terzo nei 400 mt.
Partecipa nel 2017 ai mondiali di Londra e vince un bronzo nei 400m e un argento nella staffetta 4X100m.
Ha la passione per la cucina e per i motori soprattutto per le due ruote ed è un grande fan di Valentino Rossi.
Arjola invece nasce in Albania nel 1981 ed ha una retinite pigmentosa che nel corso degli anni l’ha portata alla cecità.
Atleta anche lei, specialità nei 100, 200 metri e salto in lungo.
È un portento nel 2014 a Swansea ai Campionati Europei Paraolimpici di Atletica leggera vince tre medaglie, due d’argento nel salto in lungo e nei 200 mt, e una di bronzo nei 100 mt.
Nel 2017 vince un oro nel salto in lungo ai mondiali di Londra.
Ama ballare i balli caraibici e stare con suo marito nel tempo libero, amano sia passeggiare per la città, sia stare a casa sorseggiando tisane mentre coccolano i loro gatti.
Sono una coppia straordinaria, due disabilità che si uniscono formando una somma di sottrazioni con un unico risultato positivo.
Hanno da poco avuto una bambina consolidando ancor di più il loro amore.
Uniti più che mai, sia nella vita che nello sport, lei il suo sostegno e lui i suoi occhi… una vita impegnativa la loro fatta di sacrifici e sforzi perché per arrivare al raggiungimento e alla realizzazione di sogni ambiziosi bisogna fare sempre di più.
Ma la grinta e la determinazione a loro non manca e noi siamo certi che, dopo le Olimpiadi di Rio, alla quale hanno partecipato entrambi raggiungendo traguardi importanti, nel paese del sol levante ci faranno sognare.
E come diceva Walt Disney : “se puoi sognarlo puoi farlo” ma loro hanno fatto molto di più.
Dominga Scalisi
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