Il GIORNO DELLA MEMORIA – Maria Helena Friedlander. Una donna coraggiosa

Oggi è il Giorno della Memoria, una ricorrenza internazionale, celebrata come giornata per onorare le vittime dell’Olocausto.

È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005. Si decise di stabilirlo ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

I “Giusti tra le Nazioni” sono non ebrei che durante l’Olocausto si sono impegnati, a rischio della vita e senza nessun interesse economico, a soccorrere gli ebrei perseguitati.

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Alfred Hirsch e la speranza di vita nello sport

Oggi vogliamo ricordare una donna che, grazie allo sport, ha salvato molte vite dalla ferocia nazista:

Maria Helena Friedlander nata nel 1905, di nazionalità tedesca, insegnante di ginnastica.

Maria Helena visse in Olanda dal 1931 e rimase famosa per aver, dopo lo scoppio della guerra, tenuto nascosto nella sua casa olandese numerosi ebrei – tra cui suo marito Henri, un ebreo francese.

Per evitare di attirare l’attenzione delle autorità tedesche finse di essere una simpatizzante nazista dando lezioni di ginnastica a donne tedesche.

Si guadagnava da vivere insegnando nelle scuole di Wassenaar, una cittadina situata nella provincia dell’Olanda Meridionale e si Bloemendaal, nella provincia dell’Olanda Settentrionale.

Lo sport era il baluardo dietro il quale nascondeva la sua umanità per un risultato più alto delle performance richieste ai suoi allenati.

La costanza e la compostezza fecero sì che le autorità tedesche non avessero dubbi sulla sua indole.

Le entrate economiche derivanti dall’insegnamento della ginnastica le consentirono di provvedere al marito e a tutti gli altri fuggitivi da lei nascosti nella soffitta della sua casa a Wassenaar, tra i quali l’operaio della Resistenza Paul Guermonprez e sua moglie ebrea, Trude Jalowetz.

Paul era un fotografo, grafico e designer olandese nato in Belgio e combattente della resistenza olandese durante la seconda guerra mondiale.

Dal 4 maggio 1942 al 30 luglio 1943 Paul Guermonprez fu tenuto in ostaggio nel campo di concentramento di St. Michielsgestel. Dopo il suo rilascio, lui e sua moglie ebrea Trude si nascosero con l’aiuto della resistenza olandese, tra cui Maria Helena Friedlander.

Dopo la guerra i Friedlander emigrarono in Israele e Maria dedicò la sua vita alla famiglia e alla sua grande passione, il giardinaggio.

Gli alberi e i fiori che piantò fioriscono ancora intorno alla casa dei Friedlander a Motza.

“Aveva un grande amore per le piante, gli animali e le persone, e poteva parlare con tutti e tre” – ricorda Ayala Tal, nipote di Maria.

Maria Friedlander è morta nel 1995 all’età di 90 anni. L’iscrizione sulla sua lapide recita: “Maria Friedlander. Una donna coraggiosa”.

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