Chi arriva primo al lampione vince!!
Chissà quante volte abbiamo corso a perdifiato fino a quel famoso lampione?
E quante ginocchia sbucciate si cadeva e si rideva fino alle lacrime.
Erano giochi di bimbi, di risa e schiamazzi sotto casa, perchè non c’era niente, c’era solo Jeeg Robot d’Acciaio alle 20, erano gli anni 80, i nostri.
Si giocava a campana, a corda e con l’elastico.
Ci nascondevamo dentro ai portoni e nei posti più impensati pur di non essere trovati, che poi erano sempre gli stessi, ma ci piaceva così tanto.
C’era ancora il giradischi, i dischi in vinile e le musicassette e invece dell’iPod, il mangia nastri quasi sempre scarico, andava a batterie.
E la BIC per riavvolgere il nastro che se glielo fai vedere adesso i ragazzi ridono.
Noi che dovevamo prendere l’autobus per andare a scuola perchè mamma e papà avevano una sola macchina e la usava mamma, perchè pure papà andava a piedi, un mutuo da pagare e le rate per tutto, palestra compresa.
Ma la nostra vera palestra era la strada.
E’ in strada che abbiamo imparato a giocare a calcio, a pallavolo, a pattinare, a giocare a tennis, ad arrampicarci sugli alberi, a saltare a corda a fare le capriole, le verticali, le ruote e lanciare il frisbee.
Correvamo dietro ai nostri sogni con la speranza che si avverassero, sudavamo per studiare, non ci aiutava nessuno, e nessuno chiedeva i compiti per noi, se non li scrivevamo sul diario scattava il brutto voto a scuola…
Noi ragazze avevano un diario segreto nonostante avessimo l’amica del cuore, perchè ci piaceva scrivere con la penna, magari quella buona, i nostri primi amori, le nostre prime amicizie, i viaggi, le litigate con mamma e papà il tutto racchiuso in un diario con lucchetto dove la chiave veniva nascosta nel nostro posto segreto.
Perchè era nostro e nessuno doveva entrarci…
E poi le foto, le nostre macchinette fotografiche col rullino, che a ripensarci quasi ti commuovi.
Ve le ricordate?
Le foto erano quelle e come venivi venivi, nel bene e nel male erano comunque belle.
Poi c’erano le diapositive che ci passavi i pomeriggi manco fosse stato un film da vedere al cinema con tutta la famiglia…
Ma era bello così erano tempi in cui sudavi con una semplice maglietta di cotone, in cui gli integratori erano l’aranciata spremuta e la banana il pomeriggio per merenda…
Se ti sbucciavi un ginocchio ti sciacquavi alla fontanella e quando tornavi a casa ci mettevi un cerotto, tanto poi passava tutto…
La domenica c’era il pollo al forno con le patate e le fettuccine di nonna quelle fatte in casa, col sugo che ci metteva un’ora a cuocere.
C’erano le ottobrate romane con le castagne il vinello buono e i picnic ai campi d’Annibale…
C’erano le foglie gialle, marroni e verdi, c’era l’autunno e i primi maglioni.
C’era il caldo del camino e il castagnaccio di zia, nonna e mamma…
C’era la famiglia che la domenica riempiva il tavolo, la casa e il cuore…
C’eravamo noi che non conoscevamo il mondo, ma che nel nostro piccolo ne sognavamo uno pieno di cose belle.
Noi che i giochi ce li siamo inventati, noi che lo sport e la palestra era la strada, noi che gli anni 80 li teniamo custoditi in formato 33 e 45 giri, in un diario dai fogli ingialliti e nei ricordi più belli, i nostri…