I mostri nelle nostre città

San Paolo in Brasile con i suoi 12 milioni di abitanti è la città più popolosa del paese e tra le più abitate al mondo. Vivace centro finanziario, è la più multiculturale della nazione. I principali mezzi di trasporto sono l’automobile e l’autobus e si stima che siano presenti in città circa 5 milioni di automezzi.

Roma con 2.7 milioni di abitanti è la città più popolosa d’Italia e tra le più estese d’Europa. È la città con il maggior numero di reperti storici al mondo e la sua rete di trasporto pubblico locale di superficie, sommando i km di sviluppo su ferro e su gomma, è con 4650 km la più grande del vecchio contenete.

Cosa hanno in comune queste due metropoli? Un mostro.

A San Paolo c’è un’autostrada nel centro città, sopraelevata e lunga 3,5 chilometri che venne inaugurata nel 1971. Il viadotto oggi prende il nome dal Minhocão, una creatura immaginaria simile a un lombrico.

A Roma c’è un viadotto nel centro città, sopraelevato e lungo 1,2 chilometri che venne inaugurato nel maggio 1975, come segmento meridionale della più ampia tangenziale est. Nacque con il nome di circonvallazione Tiburtina, dove prima della inaugurazione venne girata la famosa scena del film Fantozzi. Oggi è riconosciuto da tutti come il Mostro.

Il quotidiano inglese Guardian ha pubblicato un reportage fotografico di Pablo Albarenga dal titolo: ‘Questo è il nostro cortile’, dedicato al viadotto Minhocão. L’autostrada chiude al traffico di notte e nei fine settimana. Il fotografo ha incontrato le persone che lo hanno adottato come loro parco cittadino durante le chiusure.

Minhocão collega il centro di San Paolo con la sua area occidentale. A causa della sua vicinanza alle case, a più di 50 anni dalla costruzione il suo destino è ancora incerto poiché nel febbraio 2019, il sindaco Bruno Covas ha annunciato che una sezione di 900 metri sarebbe stata definitivamente chiusa al traffico automobilistico e convertita in “Parque Minhocão”, un parco lineare sopraelevato.

Il 5 agosto 2019 a Roma sono partiti i lavori per la demolizione di circa 500 metri del tratto sopraelevato della Tangenziale Est, davanti alla stazione Tiburtina. Il progetto però ancora non prevede l’abbattimento del Mostro che si sviluppa tra lo Scalo San Lorenzo e la zona nord del quartiere San Giovanni.

Gli “Amici del Mostro” sono un gruppo di cittadini romani, soprattutto architetti ma non solo, che condividono l’intenzione di eliminare dalla sopraelevata di San Lorenzo il traffico veicolare per trasferirlo in una sede più opportuna e sono contrari all’idea che dopo averla liberata dal traffico essa debba essere demolita.

Pensano che la sopraelevata potrebbe essere trasformata in una strada pedonale attrezzata, nella spina dorsale di un sistema lineare di servizi, in una passeggiata pensile da restituire ai cittadini che potrebbero raggiungerla da una molteplicità di accessi da creare lungo il suo percorso, e usarla scoprendo nell’antico mostro un nuovo amico

Con la mancanza di spazi pubblici in città sempre più affollate, conquistare nuovi luoghi per il piacere è necessario per sopravvivere alla giungla di cemento.

Oggi il viadotto a San Paolo è aperto ai pedoni di notte e nei fine settimana. Le persone possono camminare, correre, andare in bicicletta, pattinare o anche prendere il sole in bikini, un po’ “più vicino al sole” dicono – forse questo è il motivo per cui alcuni la chiamano praia Paulistana – la loro spiaggia di cemento.

Oggi la sopraelevata di Roma è aperta alle auto dalle 23 alle 6 di mattina con un traffico calcolato da ASTRAL di 12,000 macchine per ogni giorno lavorativo riferito solp per il tratto che riguarda il Mostro Sopraelevato.

Sette anni fa, a Roma, il progetto “Tangenziale Verde” rimase sepolto dalla montagna di detriti della Tangenziale Est che svettava davanti alla Stazione Tiburtina.

Da allora fu accantonata una delle migliori idee per Roma, quella di creare un parco lineare lungo due km, da Stazione Tiburtina a Batteria Nomentana, utilizzando il viadotto dismesso, come in alcune importanti riqualificazioni urbane, la High Line di New York per esempio.

Pensare di trasformarla è un progetto ancora più incerto, in particolare dopo l’approvazione del nuovo stadio della AS ROMA che sorgerà tra via dei Monti Tiburtini e la via Tiburtina.

La scelta del sito è un’area ben servita dalle infrastrutture, tra stazione Tiburtina e metro B, non lontana dal centro ma neppure dal Raccordo Anulare e ovviamente con il passaggio sul Mostro avrebbe un ulteriore collegamento con il quadrante sud della Capitale.

Crediamoo che non ci sarà a breve una riqualificazione del viadotto, un’arteria ancora nodale per la Capitale troppo dipendente dal trasporto privato su gomme.

Parlarne ad ogni modo serve a far conoscere nuove realtà in metropoli come San Paolo o come abbiamo già fatto con Barcellona e a Bogotà in Colombia.