I 100 km del Passatore, poco prima di partire.

100 km del passatore

Sono un gruppo numeroso di atleti, pronto ad intraprendere la sfida dei 100 km del Passatore.

Sono emozionati come prima di una gita scolastica. Le sensazioni sono le stesse, si tratta – diciamo – di una gita lunga 100 km.

Si sono riuniti alcune settimane prima della grande impresa ed ognuno di loro ci ha raccontato le sue emozioni prima della gara.

Il gruppo è estremamente eterogeneo: uomini, donne, chi alla sua prima esperienza di 100 km e chi invece ne ha corsa già più di una.

Ma cosa hanno in comune questi atleti?

La gioia che si legge nei loro occhi, l’emozione di chi sa che sta per fare qualcosa di grande, l’aspettativa di fare e bene e la consapevolezza che quello che andranno a fare non è qualcosa di ordinario ma un viaggio che in qualche modo cambierà per sempre lo loro vite.

Andiamoli a conoscere e partiamo dalle donne!

Barbara Moi è al suo terzo Passatore.

Da cosa è nata la voglia di fare il Passatore?

” Bè io adoro le gare lunghe,ma faccio sempre tutto gradualmente e così mi sono allenata prima sulle altre distanze e la prima volta questa gara così importante l’avevo veramente preparata nei minimi dettagli.

Mi vedevo già al traguardo poi in questi anni ho avuto dei momenti difficili e la corsa mi ha sempre dato un appagamento tale che è difficile da spiegare.”

La migliore preparazione per la 100 km?

“Le Maratone! Anche se per noi donne è sempre difficile mettere insieme così tanti chilometri. Ho anche due figli e riesco a conciliare tutto anche se con i sensi di colpa devo combatto sempre.”

Passatore da sola o in gruppo?

“Per me da sola perché è un’esperienza che va fatta da soli credo. Ognuno deve fare la propria gara con il proprio ritmo e senza condizionare troppo il passo degli altri compagni.”

Sentiamo la bellissima Alessandra D’Alessio, emozionata al suo primo Passatore.

Alessandra da cosa è nata l’idea della 100 km?

“Sono stata coinvolta da Antonino.
Spero di trovare un carico di endorfine che mi porterò nel quotidiano e la vivo come un’esperienza emozionale piuttosto che una prova fisica. La voglio dedicare a me stessa, prima di tutto!

E poi c’è qualcuno che porterai nel tuo personale viaggio interiore nei 100 km?

“Certo, ci sarà Angelo ed anche a lui va la mia dedica personale di questa impresa”

Livia Manetti, runner conosciuta e amata sui social ci racconta di questa “pazzia” come la chiama lei.

“È una pazzia che voglio fare ed è da tanto che ho questa cosa nella testa e la voglio fare proprio poi in questo gruppo mi sento più tranquilla”

Andiamo dunque a conoscere l’animatore di questo gruppo che ha messo insieme tante gambe e teste, creando una realtà affiatata e a portata di tutti.

Antonino Balzano, come ci si sente a portare un gruppo così grande?:
“Benissimo ed è sempre una responsabilità che riesco a gestire bene perché ognuno di loro mi trasmette delle sensazioni belle e particolari. Alla fine sono loro a darmi tantissimo. Al Passatore arriveremo tutti insieme e sarà questa la cosa più bella.”

Se dovessi spiegare le differenze tra una 100 km ed una Maratona al di là dei chilometri?

“Rispetto alla Maratona ci sono tante differenze. Da alcuni punti di vista in Maratona fatico di più.  Dopo lo sparo spegni il cervello e vai pensi a fare la gara. Il Passatore no è un viaggio e nella gara ci devi stare dentro sempre anche e soprattutto di testa.”

Incontriamo anche Massimo Rosatelli, al suo terzo Passatore.

“Il Passatore per me è un viaggio che voglio fare per vivere e godermi questa esperienza, prima di tutto e poi amo le gare lunghe e questa è la Regina di tutte le gare lunghe. L’obiettivo è arrivare a 5 volte il Passatore. Il mio Grazie va ad Antonino che mi ha trascinato e coinvolto in questa fantastica esperienza”

Paolo Paoletti , al suo terzo Passatore ci racconta.
“Il Passatore per me è un appuntamento irrinunciabile. È un viaggio quasi mistico. Conosci delle persone fantastiche, persone che ti lasciano qualcosa e ti arricchiscono.  È anche difficile trovare le parole.”

Paolo Fusari, ci spiega come affrontare con più spensieratezza questa gara:
“Ho deciso di fare questa esperienza per arrivare al traguardo e divertirmi. Mi sono preparato e ho fatto tante Maratone e lunghi”

Stesso pensiero del suo amico Luciano Bozzi.
“Sono contento, gasato e felicissimo e c’è una cosa molto importante che sarà il pranzo che farò a Faenza!”

Alessio Tommasini

L’emozione è tangibile negli occhi e nelle parole di Salvatore Luigi Tranchina, alla sua prima esperienza del Passatore:

“Mi sento un bambino. Travolto dall’emozione e spero di farcela”

E siamo sicuri che Salvatore ce la farà così come Sandro Sciortino che giustamente manifesta una certa preoccupazione per la distanza:

“Sono un po’ preoccupato.  Ho fatto tutti i lunghi e sono reduce da un doppio infortunio. Sara un viaggio per metà in salita e speriamo la seconda metà in discesa”

Sentiamo anche Alessandro Di Cicco che con la sua allegria che da sempre lo contraddistingue ci racconta di come il suo primo Passatore nacque proprio da un momento di difficoltà.

“La prima volta è stata dopo un intervento fisico e non avrei dovuto correre una simile distanza e invece mi sono preparato e così ho affrontato il mio primo Passatore”

Cosa ti spinge a fare questa esperienza così forte e al limite?

“Se fatta in un certo modo non vai al limite. Non è proprio una cosa al limite e anzi ti dirò che dal mio punto di vista, mettersi in condizioni di disagio aiuta. Quando vai in difficoltà senti delle forze che non pensavi di avere. Il cervello ti ferma molto, molto prima. Mettersi in queste condizioni aiuta molto. Ho avuto un brutto incidente nel 2016, ho fatto una lunga riabilitazione e dopo neanche sei mesi ho fatto la Maratona di Roma. Nella vita sono i momenti e le difficoltà come queste che ti aiutano a trovare la spinta per andare sempre avanti e tirare fuori il meglio di te!”

E con queste parole, buon viaggio a tutti gli ultra maratoneti!

100 km del passatore

 

 

Chiara Fierimonte
Mamma, runner e scrittrice. Amo la fatica delle lunghe distanze nella corsa. Se siete a Roma mi trovate all’alba sul Lungotevere dove mi alleno nel fascino di questa città. Grazie alla corsa ho imparato a riconoscere e superare i miei limiti, ma su Storie Correnti parleremo soprattutto di voi!