1) Per riscoprire la bellezza e il patrimonio culturale de L’Aquila, a 10 anni dal terremoto!
2) Perché tutti riceveranno al traguardo la bellissima medaglia e la maglia tecnica Runnek in tessuto Drysens. Sia i partecipanti della Mezza Maratona ma anche coloro che prenderanno parte alla 5km, alla staffetta 5×4 e della prova di Marcia.
3) Per il percorso magnifico con cui conoscere o riscoprire una città straordinaria.
4) Perchè devi solo scegliere la distanza e la tipologia di gara che preferisci (Mezza Maratona Competitiva 21,097km, 5km non competitiva, staffetta 4x5km, marcia 5km).
5) Una prima edizione nata per la volontà di un gruppo, quello di Atleticom, già organizzatori della We Run Rome, il Miglio Di Roma, Legion Run e della Gran Fondo Campagnolo.
6) Per la partenza e arrivo in Piazza del Duomo, di fronte alla Chiesa delle Anime Sante, edificata a partire dal 1713 in suffragio delle vittime del terremoto del 1703, costituisce da sempre il simbolo della ricostruzione.
7) Il percorso di gara andrà a toccare diversi luoghi recuperati anche grazie al contributo economico offerto dalla comunità internazionale. Le chiese di San Biagio di Amiternume delle Anime Sante, San Gregorio Magno e Palazzo Ardinghelli, il borgo di Onna, la Fortezza Spagnola, il Palazzo e la Torre Margherita e il Palazzetto dei Nobili
8) Perché è l’occasione per una gita con gli amici o in famiglia, per provare che la ricostruzione di un tessuto sociale passa anche attraverso lo sport.
9) Come la spesa di 9 euro che è possibile sostenere per usufruire del Pullman per raggiungere la città la mattina della gara. Servizio attivo dalle città di Roma (da Stazione Tiburtina) e Pescara (da Stazione Centrale) con andata e ritorno e partenza alle 7:00, ritorno entro le 17:00 alle rispettive città. Il servizio è acquistabile scrivendo a transfer @ mezzamaratonalaquila.com
10 ) In fine riportiamo una considerazione di Donatella Di Pietroantono, scrittrice abruzze e autrice de l’Arminuta: Oggi L’Aquila è considerata il più grande cantiere d’Europa. Polvere dappertutto. Molti palazzi finiti, ma non ancora riabitati, alcune attività riaperte, il Boss già poco dopo la scossa. L’amico che mi ha accompagnato nell’ultima visita ha detto: L’Aquila, novantanove chiese, novantanove piazze e novantanove gru. Abbiamo riso un po’ amaro. Ho chiesto se la gente tornerà, non mi ha risposto. Di quello che gli aquilani si portano dentro nessuno parla.
A noi non resta il 27 ottobre che portare a L’Aquila lo sport e la voglia di correre, per farla ripartire, per farla tornare aperta al mondo.