Esports: intervista a Luca Pagano, CEO & Co-Founder di QLASH Esports

La nuova Federazione Italiana Esports voluta dal Presidente Malagò e la necessità di riconoscere ufficialmente gli Sport Virtuali.

Andiamo a parlare con Luca Pagano, che nel panorama del gaming e degli Esports è un vero e proprio punto di riferimento. CEO & Co-Founder di QLASH Esports

Luca vanta un curriculum nutrito di esperienze rilevanti nel gaming. Già giocatore di poker professionista, i suoi risultati lo portano in vetta alla classifica dei giocatori più premiati all’European Poker Tour. Scrittore, commentatore televisivo ed imprenditore. Attualmente con il team di eSport QLASH ha ottenuto, in brevissimo tempo, successi a livello internazionale.

Luca, raccontaci perché nel prossimo futuro sentiremo sempre più parlare di Esports, accanto agli sport più tradizionali.

Perché gli Esports rappresentano il futuro. Parliamo di una realtà che è entrata nella vita delle persone.

Il trend è chiaro ed inesorabile.

Proprio per questo mi sembra più corretto parlare di una “evoluzione” piuttosto che “rivoluzione”.

Quali sono gli elementi in comune tra gli Esports e gli sport più tradizionali?

Una caratteristica importante che i giovani cercano negli Esports è quella della competizione. Ai ragazzi piace la sfida, piace emergere. Anche per questo i ragazzi sono poi disponibili a fermarsi ed imparare.

 

Competizione che rappresenta un elemento in comune con gli sport più tradizionali.

E’ vero non c’è lo sport inteso come fatica fisica, ma i ragazzi che ottengono più risultati sono proprio quelli che hanno una buona preparazione fisica e quindi anche una concentrazione elevata.

Poi anche riflessi, capacità di concentrazione, capacità di prendere decisioni.

Sono tutti elementi in comuni con chi pratica regolarmente sport.

I ragazzi che vivono nella nostra Gaming House hanno a disposizione una palestra, uno psicologo dello sport, un nutrizionista per la propria preparazione.

Nel futuro degli Esports vediamo le Olimpiadi?

E’ un pensiero realistico. Si tratta di una tendenza già iniziata in Europa dove ci sono gare a livello importante internazionale.

In Italia la decisione del Presidente del Coni Giovanni Malagò di costituire una Federazione Italiana di Sport Virtuali ci fa capire la direzione verso cui stiamo andando.

Gli Esports rappresentano anche un nuovo business che muove un mercato interessante per chi desidera investirvi?

Ci sono sicuramente i numeri di una nuova industry importante con dei volumi notevoli. Gli sponsor si sono già buttati su questo mercato spendendo milioni di euro.

Possiamo dire che l’industria degli Esports si muove a livello mondiale sugli stessi livelli degli altri sport tradizionali.

Tra le criticità per il diffondersi degli Esports, cosa possiamo individuare?

L’unico ostacolo è il pregiudizio. Ma il ricambio generazionale ne rappresenta una soluzione, se pensiamo che i giovani di oggi che giocano Esports saranno gli adulti del domani liberi da preconcetti di questo tipo.

Mamma, runner e scrittrice. Amo la fatica delle lunghe distanze nella corsa. Se siete a Roma mi trovate all’alba sul Lungotevere dove mi alleno nel fascino di questa città. Grazie alla corsa ho imparato a riconoscere e superare i miei limiti, ma su Storie Correnti parleremo soprattutto di voi!