Correre non è soffrire mai

Ci sono persone che sanno essere severe con se stesse oltre ogni limite, oltre ogni difficoltà e sfruttano anche il brutto per creare cose belle. Ma questa è la vita, poi c’è la maratona che è un’altra vita.

È una condizione in cui ti confronti con una visione diversa di ciò che puoi fare e così ti ritrovi a stilare il bilancio di una giornata bellissima e difficile.

Senza girarci troppo intorno lo schema è semplice, facciamo parte di coloro che per mesi hanno fatto i bravi, corso, mangiato e dormito bene, oltre ad aver messo in fila tutte le cose della vita di tutti i giorni ovviamente.

Ma ciò non basta, almeno a noi.

Di fatto un fisico non da maratoneta e una pessima condizione di resistenza al caldo hanno imposto dei calcoli che nulla avevano a che fare con i punti di cui sopra.

Vabbè poco importa direte, tanto cosa cambiava? Minuto più, minuto meno.
Esatto, cambia poco perché tanto lo sai che è stata una giornata bellissima e piena di tutto.

Domenica in Europa si sono contate oltre 100.000 persone impegnate a correre a Parigi Rotterdam Berlino Roma Milano.

Una scelta di vita per chi ha bisogno di vivere meglio le cose che deve mettere in fila ogni giorno.

Ho letto sulle bacheche degli amici forti, ma forti davvero, che è stata dura rivedere i piani di una gara difficile. Corsa a 25 gradi su un tracciato, quello di Roma che non perdona nessuna indecisione, ma ciò nonostante erano felici e soddisfatti, in virtù di quella scelta sociale di usare lo sport per essere un traino della loro vita e non un fardello fatta solo di inutili vorrei ma non mi va.

Correre è così, colora la tua giornata accende intere città e rende la tua vita, almeno per qualche ora migliore di quanto a volte non riesci a vedere.

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso