Correre con il caldo può diventare un momento di riflessione sui cambiamenti non solo climatici.
Questa mattina insieme al mio amico Marcello siamo usciti alle 6.00 per un giro nel quartiere che sapeva più di chiacchiera che di performance sportiva.
Così tra cose da fare e impegni imminenti ci siamo rinfrescati almeno la memoria a ridosso delle vacanze.
Di certo non potevamo fare altrettanto per la temperatura decisamente alta già alle 7:00.
Dal punto di vista di chi come noi corre da qualche lustro, abbiamo assistito a molti cambiamenti nel panorama podisitico nazionale.
Mode, media, tecnologie, alimentazione e tecniche di allenamento hanno aperto la porta della fatica a migliaia di nuovi runner.
Oltre a ciò, i mutamenti estremi dal punto di vista meteorologico ci pongono davanti scelte radicali che impatteranno sulla quotidianità, sport praticato compreso.
Il running è una attività prevalentemente all’aria aperta e lo svolgiamo tutto l’anno, l’estremizzazione delle condizioni meteo nelle quattro stagioni stanno creando ripercussioni, spesso invalidanti, sulle gare, sugli allenamenti.
Chi corre è consapevole che il nemico più difficile da battere sono le temperature alte, affaticano il cuore, portano a una disidratazione eccessiva, mettono a rischio l’apparato respiratorio.
Queste situazioni ci fanno riflettere sul fatto che poi il caldo eccessivo, intendiamo sopra i 39 gradi come qui a Roma in questi gironi, non è uno stato di emergenza per il Running.
Bisognerà comunque farci i conti, così come in tutte le dirette conseguenze lavorative e di vita quotidiana
Qualche anno fa a una maratona sul lago d’Orta ai primi di agosto con 38 gradi, in quell’occasione nessun atleta ebbe malori, l’organizzatore mise un paio di punti acqua in più, e tutti andarono più adagio ma fino al traguardo.
Gli articoli che scriviamo sulla protezione dal caldo, di correre nelle primissime ore del giorno e via dicendo è evidente che in gara non valgono, resta tutto nelle nostre considerazioni personali sullo stato di salute e approccio alla gara.
In ogni gara si deve mettere in conto il fattore sorpresa siamo considerevolmente intelligenti per poter decidere in autonomia se partire, se continuare o se ritirarsi, perché io adoro il caldo e sto bene anche a 40 gradi, qualcun altro sta bene a meno venti, insomma si deve decidere in e con coscienza.