Il cubano Alberto Juantorena, classe 1950, è di diritto nella storia dell’atletica per essere stato l’unico ad aggiudicarsi due finali olimpiche nella stessa edizione sulle distanze dei 400 e 800 metri.
Juantorena arriva all’atletica a 21 anni dopo aver giocato a pallacanestro, e sui 400 ottiene da subito buoni risultati.
Nel luglio del 1972, in una sfida Italia-Cuba a Firenze, sui 400 viene superato solo dal nostro Marcello Fiasconaro (46”0 contro 46”6).
Partecipa alle Olimpiadi di Monaco dove vince la quarta batteria in 45”94, è secondo nel primo quarto (45”96), mentre nella seconda semifinale è bravo e sfortunato giungendo quinto con 46”07 a soli 5 centesimi dal finlandese Kukkoaho e sfiorando così l’ingresso nella finale olimpica.
L’anno dopo vince i 400 metri in 45”36 alle Universiadi che si svolgono a Mosca.
Si migliora ancora nel 1974 dove a Torino corre in 44”7 divenendo con questo tempo il capolista mondiale dell’anno sulla distanza.
E’ secondo al mondo l’anno successivo con il risultato di 44”80 corso a Città del Messico
1976. A maggio Alberto Juantorena corre a Formia un imprevisto 800 metri. Prima di allora aveva corso la distanza solo altre quattro volte. Il tempo è sbalorditivo: 1’45”2!
Cresce in lui la convinzione di poter tentare, alle Olimpiadi di Montreal, il raggiungimento di un obbiettivo mai centrato da nessuno: la medaglia d’oro in entrambe le prove!
Il 3 luglio, in Messico, corre i 400 in 44”3.
In quel periodo il più forte ottocentista è senz’altro il keniano Mike Boit che nel 1975, a Zurigo, aveva corso in 1’43”79.
Sarebbe lui il logico favorito per Montreal, ma, purtroppo, alla vigilia delle Olimpiadi avviene il boicottaggio, per motivi politici, da parte delle Nazioni africane che ritirano le proprie squadre. Viene così a saltare una sfida che sarebbe entrata sicuramente nella storia olimpica.
Per l’atleta cubano l’esordio alle Olimpiadi canadesi avviene il 23 luglio con gli 800 metri. Si impone nella quarta batteria in 1’47”15 seguito a 6 centesimi dall’azzurro Carlo Grippo. Il giorno dopo vince la prima semifinale in 1’45”88.
Il giorno della finale è il 25 luglio. Certo, manca Boit, ma i protagonisti sono altrettanto straordinari! E con due sorprese come l’indiano Singh e l’italiano Grippo. Juantorena parte in quinta corsia con i suoi caratteristici lunghissimi calzettoni. Si parte forte. Il cubano prende subito il comando dettando il ritmo e passando a metà gara, con Singh che lo segue da vicino, in 50”85.
Juantorena deve ora rispondere all’attacco dello statunitense Wohlhuter che lo avvicina ai 600 (passati in 1’17”), ma a questo punto il cubano è eccezionale nell’allungo che stronca i rivali mentre negli ultimi venti metri Wohlhuter è superato dal belga Van Damme.
Per Alberto Juantorena 1’43”50! Record Mondiale!
I secondi 400 sono corsi in 52”6 e gli ultimi 200 in 26”5. Migliora il primato di Fiasconaro (1’43”7) ottenuto all’Arena di Milano il 27/6/1973.
Per Van Damme un grandissimo tempo (1’43”86). Wohlhuter chiude in 1’44”12. Gli altri finalisti sono: il tedesco ovest Wulbeck (1’45”26), l’inglese Ovett (1’45”44), lo jugoslavo Susanj (1’45”75) Campione Europeo in carica, Singh (1’45”77) ed il nostro Grippo (1’48”39) che aveva brillato nei turni precedenti.
E’ giusto e doveroso ricordare il bravissimo Ivo Van Damme che in questa Olimpiade vincerà un’altra medaglia d’argento sulla distanza dei 1.500 metri.
Purtroppo, pochi mesi dopo, l’atleta belga sarà vittima di un mortale incidente automobilistico.
Per tutti Juantorena è diventato “El Caballo” per la sua irresistibile potenza della sua azione di corsa che effettivamente assomiglia al galoppo di un purosangue!
Nessun riposo per il cubano, il giorno dopo si riparte con le batterie dei 400.
E’ impegnato nella sesta e senza forzare si piazza terzo (47”89).
Nel pomeriggio dello stesso giorno, nel secondo quarto di finale, è secondo in 45”92.
Finalmente una giornata di pausa per Juantorena che si ripresenta sui blocchi il 28 luglio per la prima semifinale.
La vince in 45”10; qui arriva settimo l’azzurro Di Guida che si migliora con 46”50. Ma il crono migliore è dell’atleta USA Newhouse che con 44”89 si impone nella seconda semifinale.
29 luglio, Finale. Juantorena è in seconda corsia, Newhouse in quarta. Allo sparo lo statunitense parte molto forte ed è chiaramente in vantaggio. Passa ai 200 in 21”2 seguito a due decimi dal cubano. Ai 300 non cambia il divario (31”8 a 32”0).
Ma qui Juantorena tira fuori una determinazione feroce e con le sue ampie falcate risucchia proprio negli ultimi metri Newhouse. Un arrivo splendido! E con quali tempi: 44”26 per Juantorena!
Terzo risultato di sempre e miglior tempo a livello del mare! Grande anche Newhouse con 44”40 e con il bronzo che va all’altro USA Frazier (44”95). Juantorena è nella Storia.
Ma in Canada le sue fatiche continuano anche con la 4×400. Il 30 luglio porta Cuba al terzo posto nella seconda batteria ed il giorno dopo è settima in finale (3’03”81). Dal 23 al 31 luglio Juantorena ha gareggiato nove volte. Straordinario!
Una ventina di giorni dopo arriva la risposta, seppur indiretta, di Boit: a Berlino corre gli 800 in 1’43”57! Ma la sfida è rinviata all’anno successivo.
1977. Universiadi di Sofia.
Il 21 agosto Juantorena è capace di migliorare il proprio Record del Mondo: 1’43”44! Tre giorni dopo a Zurigo finalmente va in scena la sfida Juantorena-Boit. La gara è vinta nettamente dal cubano (1’43”64 a 1’44”64).
Il duello si ripete il 2 settembre a Dusseldorf in occasione della prima edizione della Coppa del Mondo. Questa volta la gara è molto equilibrata ed è in pratica corsa dai due atleti fianco a fianco.
La spunta ancora il Campione Olimpico ma solo per un soffio (1’44”04 a 1’44”14). Due giorni dopo Juantorena vince anche il giro di pista (45”36). Completa così un’altra doppietta vincente 400/800 nella stessa manifestazione.
Nel 1978 anche ai Giochi Centroamericani vince sia gli 800 (1’47”23) che i 400, questi corsi in 44”27, un tempo agevolato dall’altitudine di Medellin.
Diversi infortuni frenano l’attività di Juantorena che si presenta sui 400 alla sua terza partecipazione olimpica nel 1980 a Mosca. Qui arriva ancora alla finale ma sfiora il podio con il quarto posto.
Per lui 45”09. I tre medagliati sono: il sovietico Markin (44”60 Record Europeo), l’australiano Mitchell (44”84) ed il tedesco orientale Schaffer (44”87).
Altri infortuni impediscono a Juantorena di ritornare ai suoi altissimi livelli ma è presente, nel 1983, ai primi Campionati Mondiali a Helsinki.
Corre gli 800; è secondo in 1’48”40 nella quinta batteria ma, appena tagliato il traguardo, inciampa banalmente sul cordolo e si infortuna gravemente.
La conseguente operazione mette in pratica fine alla sua carriera.
Ancora oggi è un simbolo per il proprio Paese, una vera Leggenda vivente, insieme al grandissimo pugile Teofilo Stevenson, vincitore di 3 medaglie d’oro alle Olimpiadi (1972/1976/1980).
E rimane, a distanza di oltre 45 anni, l’unico nella Storia ad avere realizzato in una competizione mondiale (Olimpiadi o Campionati Mondiali) il doppio trionfo nelle specialità, così difficili, dei 400 e 800 metri.