Cari lettori,
Oggi vorrei parlarvi di un argomento dolce/amaro su cui spesso ci poniamo tanti interrogativi e, a tal proposito, vi faccio subito una domanda: quante volte vi siete sentiti in colpa dopo aver mangiato un dolce?
Immagino che anche a voi – come a me – sia capitato almeno una volta!
A questo punto sorge spontaneo chiedersi come mai non siamo riusciti a resistere a quella tentazione ed evitarci così i sensi di colpa. Le risposte potrebbero essere svariate, ma sicuramente sopra a tutte c’è il piacere che il buon cibo ci evoca.
Se questo buon cibo non fosse solo un peccato di gola, ma una giusta ricompensa dopo un’attività fisica? Allora non sarebbe più un senso di colpa?
Da quando sono atleta professionista ho capito quanto sia importante nutrirsi correttamente, vedendo nell’alimentazione la mia naturale fonte di energia, oltre all’integrazione vitaminica altrettanto importante.
Per fare questo mi sono affidata ai consigli di un nutrizionista esperto, una figura competente che mi insegni a vedere nel cibo un amico e non un nemico.
Imparare a nutrirsi correttamente non vuol dire rinunciare al gusto, anzi, è con il gusto che inganniamo la mente e facciamo del bene al nostro corpo.
Essere atleti non significa essere semplicemente magri, ma in condizione ottimale per esprimersi al meglio.
Il Triathlon è una disciplina complessa che unisce tre sport, nuoto bici e corsa, molto differenti tra di loro e, se presi singolarmente, richiedono caratteristiche fisiche diverse, così il corpo di un triatleta deve essere in grado di raggrupparle tutte.
Non è certo una cosa semplice, è un processo che richiede sicuramente un po’ di tempo. Non bisogna mai scoraggiarsi, perché il nostro corpo è in grado di abituarsi a tutto, basta volerlo.
Anch’io nel mio piccolo ho subito una trasformazione fisica: sono cresciuta praticando danza classica e nuoto per poi approdare al triathlon all’età di 22 anni, dopo aver corso tre maratone: una vera e propria metamorfosi.
A dirvi la verità quando iniziai a correre lo feci proprio per mantenere la linea e per non rinunciare al piacere della tavola.
Vi confesso che sono una vera buongustaia e anche una discreta cuoca, diciamo che mi diletto in cucina.
Investire tempo tra i fornelli è un vero hobby, oltre ad essere anche un escamotage per ingannare il senso di fame; infatti più cucino e più mi sazio con i profumi e con la vista.
Tra i miei cavalli di battaglia in cucina ho sicuramente i risotti, da buona lombarda porto avanti la tradizione pur vivendo a Roma già da 5 anni.
Durante il periodo del lockdown ho sperimentato molto in cucina (come immagino tantissimi di voi), le sperimentazioni che più mi hanno dato soddisfazione sono state con il pane e la pizza a lunga lievitazione.
Non potrei mai rinunciare alla pizza, così ogni tanto mi concedo una cena free.
Non essere troppo rigidi con se stessi fa bene alla mente e al corpo.
Il mio intento è trovare un balance in ciò che faccio, nello sport come nella vita.
Gli eccessi, a parer mio, non portano da nessuna parte.
Nella prossima rubrica vi porterò nel mio rituale alimentare dal pre al post gara.
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Alice Betto