Alice Betto: lo sport, il triathlon e le mie passioni

Cari lettori,
siete pronti ad immergervi in un nuovo mondo che si chiama triathlon e che non ha niente a che vedere con quello degli altri sport?
Allacciate le cinture, iniziamo un viaggio insieme verso il mondo di Alice!
Chi è Alice?
Alice è una triatleta professionista della Nazionale Italiana.

La mia storia sportiva è iniziata un po’ per gioco e un po’ per sfida. Terminato il liceo decisi di chiudere con il nuoto a livello agonistico, che mi aveva accompagnato per gran parte della mia adolescenza, per immergermi negli studi; scelsi l’Accademia di belle Arti di Brera indirizzo Restauro.

Per 2 anni l’idea di praticare uno sport non mi sfiorò minimamente. Fino a quando spinta dal mio compagno non iniziai a correre per tenermi in forma. Ammetto che qualche chiletto lo avevo messo su dopo il liceo!

Correre mi piaceva moltissimo, mi faceva sentire libera, abituata da sempre a fare attività fisica in luoghi chiusi, stare all’aria aperta mi faceva stare bene.

Nel giro di poco tempo ho corso 3 maratone, Verona, Padova e Milano, con un personale di 3h.

Da cosa nasce cosa, così dalla corsa presi anche la bici, senza ancora sapere dell’esistenza di uno sport chiamato triathlon!

La bici fu il mezzo che mi fece letteralmente innamorare di questo sport: correndo ci si sente liberi mentre in bici ci si sente padroni del mondo.

Voi direte “ma il triathlon?”

Il triathlon fu il passo successivo, spinta dal mio ex allenatore di nuoto Gianni Leoni, con cui ho tuttora un bel rapporto, mi buttai in questa nuova avventura.

Ecco che nel 2009, all’età di 21 anni iniziai a praticare uno sport che nel corso degli anni ha cambiato letteralmente la mia vita!

Il passaggio alla triplice è stato abbastanza naturale, a parte lo shock iniziale (di cui vi parlerò più avanti): mettere insieme tre sport fu quasi più semplice che praticarne uno soltanto.

Voi vi chiederete come sia possibile, ma vi garantisco che il bello è proprio variare gli allenamenti e le discipline.

Scordatevi la monotonia!

Ve lo dice una che ha praticato anche lo sport individuale a livello agonistico.

Da quando pratico triathlon anche il mio modo di pensare e di vivere hanno subito un’evoluzione.

Infatti, vedersi nuotatrice, ciclista e podista è come sentirsi tre persone in una e ci si abitua a pensare per tre; questo approccio si finisce per applicarlo nella vita di tutti i giorni ed in tutti i campi.

La propensione ad essere multitasking caratterizza sicuramente un triatleta.

A volte può essere anche eccessivo, in me -ad esempio- la voglia di intraprendere più progetti e di darmi più obiettivi è così spiccata che spesso faccio fatica a gestire tutto.

Non so se vi capita mai di voler fare troppe cose e rischiare di non portarle a termine tutte. A me qualche volta sì!

Nonostante la mia vita sia incentrata sul triathlon, continuo a non rinunciare a quelle che sono le mie passioni legate alla sfera creativa che risiede dentro di me.

L’arte, la cucina ed in generale tutte le attività manuali sono la mia valvola di sfogo nel tempo libero fuori dallo sport.

Senza questi piccoli e rari momenti non sarei in grado di dare sempre il massimo negli allenamenti.

Penso che la mia forza sia riuscire a staccare con la testa dallo sport, quando ho l’opportunità di farlo, che altrimenti diventerebbe un’ossessione e non più una passione ed un divertimento.

Mentre per un amatore lo sport è quella valvola di sfogo che aiuta a staccare dal lavoro e dai problemi di ogni giorno, per il professionista lo sport è lavoro, pur essendo il lavoro più bello del mondo (a mio avviso), a volte è bene sapersi distaccare per ricaricare le batterie.

Quando vi scrivo che ho la fortuna di fare il lavoro più bello del mondo, non esagero!

A volte mi sento come una bambina mai cresciuta, finché il mio corpo seguirà la mia mente non smetterò di sognare nuovi traguardi sportivi.

Una bella opportunità che da oggi condividerò con voi.

Alice Betto –

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