Alberto è un ricercatore presso la Facoltà di Scienze Matematiche a Tor Vergata, dove insegna Analisi Numerica. La lezione che dovrà introdurre oggi in aula è intitolata: “Stima dell’errore locale e strategie di scelta del passo”.
Davanti alla grande lavagna, controlla con attenzione i parametri di cui il suo algoritmo tiene conto:
“Dispendio energetico, passo, respirazione, posizione sulla strada, condizioni climatiche.”
6 ripetute da 7000 metri. Le ha sempre chiamate così e le affronterà con un’unica andatura, senza deviazioni, senza margine di errore.
3 minuti e 20 secondi al chilometro per chiudere la Maratona di Roma in 2 ore e 20 minuti.
Non riesce a separare la sua vita dai numeri: lo hanno salvato. Un prodigio della matematica, riconosciuto e rispettato da tutti.
Il numero 42 è una fonte inesauribile d’ispirazione per lui.
Appassionato di serie TV fin da ragazzo, 42 è il numero dell’appartamento di Fox Mulder in X-Files.
Da bambino, sognava le 42 illustrazioni nell’edizione originale di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Da adulto, ha trascorso notti insonni sul terzo momento della funzione zeta di Riemann, studi che lo hanno condotto alla vittoria del premio Fermat, festeggiato con i 42 gradi della Storica Sambuca.
Nella follia e genialità dei numeri, il 42 diventa l’imperfezione (6) moltiplicata per la perfezione divina (7).
E infine, la cosa meravigliosa è che nei 42,195 metri di una maratona non esiste alcuna certezza, rendendo l’impresa di Alberto unica e irripetibile.
Alberto e i suoi numeri.
Fino al traguardo.