Ciao a tutti!
Mi chiamo Chiara sono una mamma e un avvocato con la passione per la scrittura e per il running.
Vivo a Mentana in provincia di Roma, dove sono di casa Giuseppe Garibaldi, le ciambelle a cancello e molto altro.
E per altro intendo attività sportive ampiamente praticate in stile libero per le strade della città ed
all’interno della riserva del wwf il Bosco di Gattaceca.
Tra qui e Roma ho preparato la mia prima 42, e sempre qui, è nata l’idea delle lezioni maratona.
Come capita nella vita di ognuno di noi, anche nella mia, in maniera del tutto inaspettata, è giunto un
dolore grande, dal volume alto, che ti lascia stordito e non ti da tregua.
Quando è arrivato, dentro di me si è abbattuto un vero uragano che ha fatto venir meno tutte le mie certezze.
Ma andiamo con ordine.
Dopo mesi di stordimento e di negazione, ho lasciato scorrere la mia sofferenza e ho pensato che per guarire dal dolore, bisognava che ricorressi al suo opposto per eccellenza: la gioia.
E dunque mi sono chiesta che cos’era che mi dava gioia, e la risposta è stata semplice: la corsa.
Allora mi sono ricordata di due grandi personaggi storici: il primo, Eugenio Montale, perché da poeta diceva
che l’atletica è un sogno, e “se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”; il secondo, Emil Zatopek,
perché affermava da atleta “se vuoi correre un miglio, corri un miglio, se vuoi vivere un’altra vita corri una
maratona.”
Così, per combattere il dolore, ho trovato nella corsa anche un sogno: correre una maratona, diventare una
maratoneta.
Questa quindi, non è la storia del mio dolore ma vuole essere il racconto di come ho preparato nel 2018 la
Maratona di Milano insieme alla mia squadra, la Ippolife capitanata dalla coach Federica Iachini.
State tranquilli, non vi annoierò con tabelle, diete e abbigliamento, ma vita permettendo, vi racconterò le
42 frasi che ho scritto per tenere a mente tutto ciò che ho capito correndo e che, in fondo, mi ha salvata.
Inoltre, è vero che la corsa è uno sport individuale, ma se c’è una cosa che ho imparato da tutto questo è
che nulla si fa da soli: soprattutto una maratona.
Infatti, alcune delle frasi che ho chiamato “lezioni” sono state scritte dai miei compagni di squadra che
sempre ringrazierò e che come me hanno scelto, non importa perché, di correre una maratona.
In fondo il dolore ha un’unica radice, il nostro cuore, la nostra anima che ci rende uguali ed eternamente
amici.
E loro, i miei amici sono presenti in ogni “lezione” che ho scritto, e che rende questo breve diario, il
Diario di Chiara, un diario di squadra.
Dunque, senza altri preamboli ci rivedremo il venerdì qui su storiecorrenti per le 42 lezioni e 195 metri della IPPOLIFE!
A presto
Chiara Scardaci