È un giorno qualunque uno di quei giorni in cui ti allacci le scarpe da corsa, ma ci pensi e ci ripensi finché non ti decidi e vai.
Esci per il tuo solito giro quello in cui improvvisi perché non hai in mente ne distanze e ne tempi, farai quello che la testa ti dirà di fare, ritorni a casa e sei contenta perché pensi che tanto oggi non si poteva chiedere di meglio
Ascolti la tua musica mentre ti fai la doccia e continui a sorridere, bevi il tuo caffè mentre ti asciughi e ti vesti, la giornata sarà di nuovo lunga: i bambini, la casa, gli animali, la spesa e così via.
Poi esci e un tuo amico, nonché ex collega di lavoro ti chiama e ti chiede se magari ti va di fare una garetta in un quartiere vicino casa, “una gara” dico io…ma no!!!
Ma no grazie non voglio che poi mi conosco entrò in competizione e rischio di farmi male, ci penso ci ripenso, ma tanto gli ho già detto di no.
Guardo la locandina e penso che infondo sono solo 5 km “che cosa vuoi che sia almeno provaci”. Cerco di convincermi quasi da sola, ma non sono convinta, vabbè tanto c’è Valerio alle brutte mi riporterà a casa.
Valerio è un bravo ragazzo, ci siamo conosciuti 18 anni fa sul posto di lavoro, io ancora abitavo vicino l’Eur, eravamo ragazzi poco più che ventenni, con tanti sogni ancora da realizzare.
Era il 2000 avevo appena iniziato a lavorare in un posto fisso e finalmente i miei progetti potevano prendere forma. Nel 2004 mi trasferisco a Roma est.
Roma è davvero grande e per arrivare all’Eur la mattina sono costretta a prendere il treno molto presto, perché poi dovrò prendere la metropolitana, mica ci arrivo facile. Una, due, tre volte e mi ritrovo a prendere il treno con Valerio.
Da quel giorno decidiamo di farci compagnia la mattina e di andare insieme, tanto lavoriamo nello stesso posto e giorno dopo giorno, treno dopo treno, ci si raccontano storie e progetti così diventiamo amici.
Eh si perché l’amicizia tra uomo e donna esiste e può essere così vera e sincera da non aver segreti.. perché puoi star sicura che tanto poi da lì non uscirà mai niente.
Così sono le 18.00 gli telefono e dico: “ ok va bene andiamo”!
È domenica sono le sette ci vediamo al parcheggio del parco giochi di Ponte di Nona e li ad aspettarmi oltre a lui ci sono altri due suoi amici… “piacere Pietro, piacere Francesco “ “ciao sono Dominga”.
Arriviamo alla Rustica un quartiere ad est di Roma, ci iscriviamo ci assegnano un numero e cominciamo a guardarci intorno.
Chi si scalda, chi fa stretching, chi salta, chi chiacchiera, chi si saluta e chi ti guarda come se fossi una sprovveduta caduta giù dal cielo. Arriva il momento siamo pronti a partire: numero 269 ancora me lo ricordo, il mio primo pettorale, si parte, i primi 5 km più lunghi della mia vita vedo da lontano il pallone dell’arrivo, accelero supero e vedo da lontano la striscia, cavolo quella che mettono ai vincitori quando arrivano primi?
“Ma no “penso io si saranno sbagliati sarà per quelli dietro io sono non competitiva e invece no arrivo e un lungo applauso: ho vinto! 5 km in 23 minuti, la mia prima gara!!!
Arriva dopo poco anche Valerio gli altri due arrivati prima di me ovviamente ancora non ci credono. Quando glielo dico mi stringe forte e iniziamo a ridere e meno male che non volevi venire!
Ma non è questo che volevo dire, non volevo parlare della mia vittoria inaspettata e di come poi mi sono fatta coraggio ad intraprendere il percorso podistico a livello competitivo. Volevo dire che ogni storia ha sempre un inizio e questa è una storia di amicizia nata al lavoro e che continua da 18 anni.
Quello che ci unisce di più è la passione per la corsa, l’abbiamo trasmessa anche ad altri nel corso di questi quattro anni e tra alti e bassi continuiamo a farci coraggio l’uno con l’altra, cose da dire: là dove c’è un inizio c’è sempre una fine, ma la strada credo sia ancora lunga.
Dominga Scalisi