Il bello di Correre in pausa pranzo

Correre in pausa pranzo non sottrae nulla al lavoro, ma aggiunge molto alla tua giornata.

È questo il vero significato dell’allenamento delle 13:30 in città.

C’è chi sfrutta la pausa per rilassarsi e chi, come noi runner, la utilizza per mettersi in movimento, creando un intervallo che non solo ricarica ma tonifica corpo e mente.

Ti prepari velocemente: badge in tasca, abbigliamento tecnico, scarpe ben allacciate, e via. In un attimo sei fuori. Segni il tempo e lo spazio. Ogni strada, ogni quartiere che attraversi, ha il suo ritmo: a volte corri lentamente, altre acceleri, spingendo i limiti sempre un po’ più in là.

Correre a pranzo è un privilegio per chi riesce a trovare il tempo, ma anche una piccola conquista per chi ne ha poco. Ogni volta, seduto alla scrivania, prima di cambiarti, combatti con la tentazione di evitare la fatica, di lasciarti andare alla comodità. Ma poi lo sai: alla fine della corsa ti sentirai meglio, più forte, e anche solo un po’ orgoglioso di te stesso.

Non dare ascolto ai colleghi che ti invitano al bar, non pensare al pranzo che ti aspetta. Oggi hai un compito: devi fare uno scarico, lo sai, lo dice anche il tuo programma di allenamento che ti accompagna verso l’ennesima linea di partenza. La fatica che ora ti sembra pesante, tra poco sarà solo un ricordo.

La corsa in pausa pranzo non è il tempo giusto per un allenamento di qualità – per quello c’è l’alba silenziosa.

Non è il momento adatto per un lungo, quello lo riservi ai weekend. Correre a pranzo è come un mini tour urbano: ogni giorno percorri le stesse strade, eppure ogni volta il paesaggio si rinnova. I volti che incroci, i ritmi dei quartieri, le ripetizioni che si mescolano con la routine della città.

È un cerchio che disegni dentro la città e nella tua mente, un ritmo da metronomo che ti guida.

La musica nelle cuffie si fonde con i rumori delle strade, mentre le stagioni colorano la cornice attorno a te. Nonostante la velocità, osservi: scorci di vita, scene fugaci che si srotolano davanti ai tuoi occhi come in un piano sequenza cinematografico.

Alla fine, il tuo badge segna il completamento del lavoro non solo sulle gambe, ma anche sulla tua determinazione. Il GPS traccia le linee della città che, chilometro dopo chilometro, hai unito ancora una volta.

Hai chiuso il cerchio anche oggi. È andata come speravi, forse addirittura meglio. Hai corso con una determinazione che non ti aspettavi.

Doccia veloce, indossi di nuovo la divisa da ufficio e riprendi il tuo posto. Punto e a capo.