Maratonina dei 3 Comuni a cui non riesci a dire no

La Tre Comuni

Domenica correremo la Maratonina dei 3 Comuni, una gara che, in qualsiasi modo la si guardi, è sempre uno spartiacque: tra chi la affronta bene, esaltandosi, e chi invece soffre, abbattendosi.

Se nelle ultime gare in città ti sei trovato a correre con tanti giovani, sui 22,5 km di saliscendi di domenica mattina, lista iscritti alla mano, vedrai appena due atleti nati tra il 2000 e il 2003.

Perché questa non è una gara che fa scena: non è instagrammabile, non strizza l’occhio alla modernità.

Alla Maratonina dei 3 Comuni, spesso è nuvoloso e freddo. I colori dominanti sono quelli delle maglie dei tanti atleti curvi sull’asfalto; tutto il resto è il marrone della natura in letargo e il nero della strada.
Il percorso non è solo una strada: è una guida, un mentore severo, che ti insegna cosa significa davvero quando si dice che il running è uno sport senza compromessi.
Non sarà la gara più impegnativa del calendario, ma è senza dubbio una delle più esigenti.

Per chi corre a Roma, è impossibile non averla fatta almeno una volta o, perlomeno, non aver pensato di affrontarla.

Se sei uno di quelli che amano la fatica, le salite e l’asfalto, sai già cosa ti aspetta su quei tornanti di Civita Castellana. Sai che ci sei stato, hai sudato, imprecato, e magari ci sei pure tornato, nonostante tutto.

A casa, nei giorni che precedono la Tre Comuni, l’atmosfera è quasi ascetica: è come vivere un periodo di quaresima. Tutto il pensiero è rivolto alla domenica che verrà. Ti prepari come un giocatore di scacchi prima di una finale contro Anatolij Karpov.
Questa sera, dopo cena non ti troverà più nessuno: alle 21 sei già a letto, ripassando mentalmente tutte le precedenti edizioni. Ti prometti che questa sarà diversa: non vincerai un premio, ma di sicuro avrai qualcosa da raccontare al prossimo pranzo con i parenti.

Intanto, in lontananza, si sente una voce snervata ma soddisfatta:
“Fate piano… papà dorme. Domattina ha la Maratonina dei 3 Comuni.”