Abbiamo deciso di mantenere l’autrice di questa lettera “anonima” per motivi di privacy, ma volevamo condividerla con voi poiché riteniamo che possa offrire speranza a chi ogni giorno si trova nella stessa situazione…
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Nei cassetti un tempo chiudevo sogni e in ordine di priorità uscivano a correre con me, ora escono solo pensieri in ordine sparso e a diverse velocità…
Sono mesi e mesi che non riesco a dormire, ho 50 anni, sono una runner e forse lo sarò per sempre con tutti gli scombussolamenti fisiologici ormonali e acciacchi compresi “sono fasi della vita”dicono… bah
Anche oggi qualcosa mi dice che ho dormito poco, mi alzo stanca, ma ho deciso che è un giorno buono per andare a correre…
Ci sono mille motivi per cui oggi ho deciso di riprovare a riallacciarmi le scarpe da corsa, ma il primo il più importante di tutti, è che da quella tempesta che all’improvviso ci ha scaraventato nel vuoto e ci ha tenuto sospesi per tanto tempo, che ci ha consumato, che ci ha tenuto svegli, forse ne siamo miracolosamente usciti… ( insomma faccio fatica anche a scrivere, mi viene da piangere e riuscire a parlarne è ancora più faticoso)”
“Mi sono svegliata alle tre perché avevo sognato l’ennesimo panino finito nella tazza del cesso ( passatemi il termine ) e quei pezzettini di cibo rimasti nel piatto sminuzzati minuziosamente con disgusto… “sono brutta, sono bella, nessuno mi ama, sto male, sto bene, non ce la faccio, ce la faccio, c’ho l’ansia non riesco ad uscire” quella cazzo di forchetta che fa fatica ad afferrare qualsiasi cosa sia presente in tavola mi fa tenere il fiato sospeso, spesso vado in apnea, mi agito, mi sale l’ansia, vorrei piangere, ma trattengo il respiro, passa, poi passa, non passa, respiro con affanno, il cuore batte forte… rallenta passa ballo salto devo consumare calorie… mi sento meglio, sto male anche oggi non riesco ad alzarmi dal letto, mi chiudo in camera…
Ho avvertito quel dolore che mordeva da dentro, l’ho sentito ancora, fa male sul serio, un dolore che mangia ogni sentimento, ti consuma, ti spinge, ti tiene appeso, giorno dopo giorno senza sapere perché… perché perché perché e intanto tiro lo sciacquone per nascondere tutto… ho vomitato anche quel briciolo di anima che mi è rimasta incastrata nel petto, vorrei strapparmela…tanto non se ne accorge nessuno, metto i vestiti larghi così non mi vedono… vado in bagno, scivolo via da questa sedia come un ninja, mentre tutti parlano distratti, presi dalle loro vite frenetiche, si muovono sempre tanto, spesso mi guardano con insistenza aspettano che finisco di mangiare, anche se non ho voglia e a me questo non piace… mi vado a nascondere …intanto i vestiti si fanno sempre più larghi e la forchetta diventa un macigno pesante da tirare su…
L’ansia cresce ti stringe la bocca dello stomaco, non hai fame, non entra niente se non un filo di speranza, quella che ti circonda, il tuo malessere diventa di tutti, non è solo dentro di te…
Ho l’interrogazione, quello che riesco a divorare sono solo i libri, ho chiuso porte, ho chiuso parecchie cose, non parlo molto, quei voti un incubo, deve essere tutto perfetto, la perfezione e l’ansia che tutto all’improvviso diventi e si trasformi in buio, che tutto venga risucchiato da quel buco immenso che sento crescere ogni volta che mi si stringe la gola… sospiro, ce la faccio. mi sforzo mi hanno detto che devo volermi bene e forse ho iniziato a volermene… quella bilancia un tormento, non mi peso più, mamma è preoccupata, anche papà, la dottoressa e forse un po’ tutti… quella bilancia mi fa stare male… ho imparato ad amarmi ogni giorno di più…”
(Questo è parte di quel filo continuo di pensieri che passa nella mente di chi soffre di disturbi del comportamento alimentare)
– Sono le 5:45 e sento un senso di liberazione , mi sento più leggera, sembra un ricordo lontano, non troppo, anche se gli equilibri ora sono fragili, sottili ma forti, più forti. Mi appoggio a quella forza, ai sorrisi mai spenti, alla speranza e mi alzo…Mentre riecheggia nelle orecchie quella terribile parola: Anoressia. Anoressia nervosa, ansia, depressione… ne sono colpiti il 17 per cento dei ragazzi dai 13 ai 19, se non di più…
Si quella, quella spaventosa parola Anoressia che ti fa sentire impotente e forse anche una mamma di m…a. alcuni giorni, non sempre.
È cercare di riaccendere quella scintilla che la depressione spesso spenge.. E’ un’eco di dolore, un grido è voglia di uscire e chiedere aiuto… che poi finisci per chiederlo e ti accorgi di non essere più sola…certe cose si possono leggere solo sui giornali e non ci pensi mai come ad una cosa tua, che potrebbe riguardarti… È impossibile no? Eppure eccola, ha buttato giù la porta all’improvviso e ti ha travolto e stravolto la vita…
Se arrivi a pesare meno di 40 kg ti ricoverano e i posti letto non ci sono
Mentre i casi aumentano ogni anno di più tra gli adolescenti… non ci sono strutture e se vivi in un piccolo borgo sei fottuto, devi pagare, sennò aspetti di lasciarti andare lentamente senza nessuno che ti aiuti…
L’anoressia, credetemi, è qualcosa che non si può spiegare se non ti tocca da vicino non sai non capisci… È un sentito dire, ma è un inferno, è tutti i gironi messi insieme…
E’ come avere tra le mani qualcosa che all’improvviso scivola nel vuoto assoluto, e se non riesci a recuperarla, può andarsene via per sempre. E tu non puoi fare niente… se non avere la forza di non mollare per nessun motivo, lo stesso motivo che ti porta da brava maratoneta e ti spinge sempre fino a quella linea di arrivo… ( la sogni ogni giorno, ci speri, saresti disposto ad arrivarci anche sui gomiti)
Fatica? Tanta. Voglia di mollare? Ad ogni km, perché se a volte ti sembra di aver fatto tanti passi avanti, all’improvviso ritorna quel vortice che ti riporta indietro e allora puoi solo aggrapparti forte alla speranza…
Ho avuto giornate di merda senza riuscire a parlarne con nessuno, mi sono sentita spesso sola e in difficoltà anche ad uscire perchè il mio aspetto non era più lo stesso, sembrava quasi che la morte ci camminasse affianco, aspettando solo un passo falso…
E invece eccoci qui all’improvviso il sole e tutte le stagioni insieme… Grazie a tutto il lavoro che c’è stato dietro ( della psicologa soprattutto) lei ora riesce a mangiare un po’ di più, ha ripreso un po’ di peso e io ho il cuore che esplode di gioia ogni volta che la vedo sorridere… perché ha il sorriso più bello del mondo e mi ha promesso che quest’anno proveremo a gestire meglio l’ansia… forse riprenderà a fare sport chissà ( io un po’ ci spero)
Oggi avevo mille motivi diversi, ce ne sono sempre molti, per uscire a correre, ma la tempesta si è calmata… all’improvviso mi sono sentita libera, libera di correre e respirare a bocca aperta: la mia fame d’aria era smisurata, avevo voglia di respiri profondi, di allontanare la paura di non riuscire di non essere all’altezza, e di arrivare fino al traguardo di questa nuova sfida… Sono riuscita a sentire di nuovo quel rullo di tamburi che mi ha accompagnato per tanti e tanti km di strada , sono io il mio cuore, è musica, una sinfonia bellissima accompagnata dal suono dei miei passi che ad ascoltarli bene sono leggeri hanno lo stesso rumore delle foglie che cadono in autunno… l’apnea che ti ha tenuto per la gola per tutto questo tempo, fa entrare aria fresca, finalmente riesci a sentire tutte le stagioni insieme, quelle che ti sei persa, mentre il tempo vola via, (ma chi se ne frega) le scarpe da corsa tornano a sporcarsi e ritorni bambina…
Una mamma runner qualunque