La Corsa di Miguel anche dopo 23 anni è ancora in grado di farci rivivere un successo sportivo, partecipato, condiviso e sentito da una città intera.
Quando corriamo sulle strade di Roma avviene qualche cosa di speciale.
Passare sopra i ponti e lungo i viali attorno allo Stadio Olimpico ci fa essere partecipi di una evoluzione del quotidiano. In una città dove tutto è scontato, ovvio, a tratti romanamente ripetitivo, la corsa ci fa vivere un’incredulità collettiva.
Per tutte le volte che abbiamo definito il nostro sport costante e prevedibile, il suo popolo immutato nelle abitudini, posso credere che la Corsa di Miguel sia in grado di produrre un fenomeno esclusivo.
Lo vedi nelle ore successive alla gara, con le migliaia di foto pubblicate nei social network, lo percepisci fin dalle ultime settimane di avvicinamento all’evento.
A Roma tutti conoscono Miguel, la città ne parla, lo leggi sui giornali, lo senti negli alto parlanti della metro, lo leggi sui cartelli luminosi delle tangenziali, una prassi comune solo alla Maratona di Roma e alla Roma Ostia.
Non c’è amico o conoscente che non ti chieda “La fai Miguel?”, “Ci vediamo a Miguel?”.
Il pettorale perde il suo significato e diventa un biglietto di invito per una festa o, meglio, alla cerimonia di consacrazione del valore del nostro sport.
Pensate cosa è diventato il messaggio di quel ragazzo scomparso il 9 gennaio del 1978 in Argentina, che pena fanno ancora oggi quelle divise da colonnelli che lo hanno messo a tacere, inconsapevoli che con il loro gesto di morte lo avrebbero reso ancora più forte e invincibile nel tempo.
Miguel esisterà per sempre, nelle nostre corse ovunque saremo, nella forza inclusiva dell’associativismo, nel saper condividere la fatica a vantaggio di un fine per noi singoli inarrivabile.
Miguel ci sarà nei ricordi delle foto degli anni passati, nelle generazioni che si stanno passando il testimone e negli occhi di chi ieri,per la prima volta, ha varcato la porta Maratona ed è entrato correndo nello stadio Olimpico.
La Corsa di Miguel è viva e si rafforza ogni anno di più, non ci chiede molto, non vuole nulla in cambio, Miguel Sanchez ci segue e sorride con noi e a noi ci basta.
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