In una città di quasi 3 milioni di abitanti per conoscere dove corre la sua popolazione basta seguire la linea immaginaria della fatica che unisce quartieri e interi municipi.
Negli ultimi anni, grazie ai social network e a una sana goliardia virale, la Capitale è divisa in un epico confronto Roma nord contro Roma sud.
Ciò vale in tanti aspetti della sua quotidianità, in una dicotomia frutto dell’apparire e del mostrare stili diversi, modi e atteggiamenti, status symbol e nevrosi figlie di mode imposte ad adolescenti e non solo.
Roma ha tanti Municipi che sono come intere città, il tutto dentro al Grande Raccordo Anulare, che è poi come un mondo che ti culla e ti scuote nel suo frenetico incedere.
Dove corrono i romani sono luoghi che si mescolano con i nomi dei quartieri e li fanno propri con le scritte a terra a segnare chilometri e ripetute tra storia e modernità.
I luoghi dedicati al Running fanno da sponda al dialetto, alla morfologia della rete stradale, ai centri iconici dello sport nazionale.
Ne abbiamo raccontati alcuni senza raccontarli tutti, perché ci vorrebbe davvero troppo, ma quelli che leggerete li vivrete con la voglia di condividere spazi nutrienti per altri runner come voi.
Dove corrono i romani di Roma nord:
Nella visione dai punti cardinali della città, il Nord di Roma ha il suo settentrione per eccellenza a Ponte Milvio.
Alveo naturale della corsa di Miguel e cuore del running moderno.
Fulcro di campioni che fanno sul serio, e di amici che scommettono di cambiare stile di vita, dallo spritz allo sprint.
Perché se un tempo Venditti cantava “non t’hanno visto al foro italico” per sottolineare l’epope dell’edonismo anni 80, oggi devi farti vedere alla fontanella di “Ponte” se vuoi essere parte di quella community del wellness living che impera sui social network.
Correre a Roma Nord è poter allenarsi nelle piste più belle della città, all’ombra di Marmi littori, e di ciclabili affollate, è smarcare partite di calcio e perdersi in ville nobiliari, faticare all’alba tra i viali silenziosi fin sotto il cupolone o provare il brivido di un trail nella villa dei Savoia.
Puoi farti vedere per una foto durante gli allenamenti e conoscere generazioni che crescono nei circoli sul Tevere e a tua insaputa arrivano alle Olimpiadi.
A Roma Nord c’è una serie perfetta di anelli in tartan, la triplice alleanza della fatica che va dallo Stadio Pietro Mennea, passando per l’austera pista della Farnesina e arrivando al Paolo Rosi dove corre l’uomo più veloce del mondo.
Roma Nord ha i suoi quartieri che vanno da Prati a Collina Fleming passando per le alture del Trionfale e della Camilluccia e atterrando sui prati del Nuovo Salario, che fanno da cornice ad una zona di Roma che si mescola con il centro e si alterna con chi da Sud arriva a fare il “lungo” fin sotto la colonna del Foro Italico.
Non ci sono limiti alla corsa, tanto meno divise e regole, correre sui ponti di Roma Nord e perdersi nella vastità della ciclabile fino al Raccordo Anulare ti fa capire che, con le tue gambe, puoi arrivare ovunque con chi ti fa stare bene, anche se viene di corsa da te da Roma Sud.
Dove corrono i romani di Roma Sud.
Nella sfida sociale contro il polo opposto, gli abitanti di questa zona della città ne sono sempre usciti più originali e schietti, in una sana competizione che lascia nulla all’acredine e tutto al sfottò da social network.
Così se corri sulle sponde del laghetto dell’Eur sei un jogger, ma se ti spingi a fare le ripetute attorno alla basilica di SS Pietro e Paolo inizi a far sul serio…
Se all’alba ti addentri sulla via Ostiense fino a scorgere la Piramide Cestia è perché sogni di correrci un giorno di marzo con altre migliaia come te.
Ma è solo quando ti spingi alle pendici di viale Giotto che la musica cambia.
Se volete essere considerati dei veri runner di Roma Sud è necessario farsi vedere al Biscotto di Caracalla in un upgrade del proprio bagaglio sportivo necessario.
Ma ricordate che, se avete avuto la fortuna di correre sulla pista d’atletica più bella del mondo, ne andrete fieri per tutta la vita.
Roma Sud ha il piacere di correre nell’area archeologica più bella della città racchiusa tutta nel Parco regionale della Caffarella. Qui ci potete fare il park run il sabato mattina, correre in pausa pranzo dagli uffici di via C.Colombo, sgambare con gli amici alla ricerca del trail cittadino perfetto. Insomma non serve essere belli, né alla moda, qui devi solo far girare le gambe e stare attento a dove metti i piedi.
Se ti capita di fare un lungo in vista di una maratona sappi che se parti da Ponte Milvio e arrivi sull’Appia Antica all’altezza di via di Tor Carbone sarai passato sotto l’arco di San Sebastiano e corso 17 km che rifarai al ritorno, ma se avessi fatto una scelta estrema quella via lì chiamata Regina Viarum ti avrebbe portato fino a brindisi, il vero SUD.
Se il verde della Caffarella non vi basta c’è l’anello del Forte Ardeatina, è uno dei 15 forti di Roma, edificati nel periodo compreso fra gli anni 1877 e 1891. Nel maggio 2006, dopo i lavori di recupero, il parco all’esterno del forte è stato reso agibile alla cittadinanza e percorribile nel suo percorso di allenamento di 1,0 km.
Parlare di Nord e Sud di Roma è riduttivo perché i quartieri coinvolti sono tanti e non bastano a raccontare un mondo come quello della Capitale. Correre a Roma Sud vuol dire spingersi fino alle propaggini più esterne e volare tra i vialoni del prato di Tor Vergata, a ridosso del campus universitario, che non vi farà sentire come nei prati di Oxford, ma di sicuro amerete la comunità di runner che la vive ogni giorno.
In questa analisi geo-podistica cittadina stiamo al gioco e ci facciamo trasportare delle caricature e dai vezzi di una intera città; la sola certezza è che la popolazione che rientra tra i due poli è minoritaria rispetto a quello dell’asse est-ovest, e meno rilevante al di là di ogni altra considerazione.
Ma delle altre due coordinate geografiche-podistiche leggerete tra qualche giorno.