Ogni metro che correremo domenica 27 marzo, lungo i 42 km e 195 metri della Maratona di Roma, sono stati pensati, progettati, disegnati e realizzati da Nicola Ferrante.
Lui è il professionista che da 27 anni realizza il percorso di una delle maratone più belle del mondo.
Proprio come in una bottega di un artigiano, lui è il mastro e con i suoi ragazzi creano un manufatto di alta sartoria italiana, cucendo i nodi e le falde di un abito che indosseremo alla perfezione tra pochi giorni.
Con Nicola siamo partiti dai numeri, gioia e dolore di ogni organizzatore di un evento sportivo.
Abbiamo raggiunto quota 11,500 iscritti, non male per come sta il mercato podistico nazionale. Abbiamo metà italiani e metà stranieri, segno che dall’estero ci riconoscono un ruolo importante nella ripartenza anche grazie all’edizione speciale di settembre – commenta Nicola.
Fu fondamentale correrla, una maratona che era la ripartenza di un paese pur con mille difficoltà e uno standard sanitario a protezione di tutti altissimo, ma vincemmo quella scommessa con una giornata che ancora oggi in molti ricordano come speciale.
Nicola Ferrante è il presidente di ITALIAN MARATHON CLUB, che con INFRONT e CORRIERE DELLO SPORT, sono gli organizzatori della Run Rome The Marathon.
Succeduto a Enrico Castrucci, lo abbiamo visto in una veste nuova e insolita alla presentazione alla stampa della Acea Run Rome the Marathon, indossando gli abiti di relatore ha esposto il percorso della gara.
Dal palco della sala protomoteca del Campidoglio ha ricordato, soprattutto in qualità di Direttore Tecnico della maratona, il lavoro impeccabile che svolge da tanti anni con il suo staff al fine di rendere unici i 42,195 metri del percorso più affascinante al mondo.
Il percorso è lo stesso del 2021 – ha confermato Ferrante in quell’occasione – uno spettacolo a cielo aperto. La partenza sarà da Via dei Fori Imperiali altezza Via San Pietro in Carcere e con l’atleta che parte avrà alla sua destra il Foro Traiano e a sinistra il Foro Romano.
Un ruolo nuovo per lui, ma che dovrà ricoprire sempre più spesso in occasione delle altre gare che ITALIAN MARATHON CLUB ha già pianificato con la nuova stagione 2022-2023.
Persona pacata e mai eccessiva, un professionista che non lascia nulla al caso, i numeri degli eventi e le vie di Roma li conosce come pochi in città. Il suo lavoro è fondamentale nella tela che viene disegnata in un anno di preparazione di un evento così importante.
Nicola tiene i rapporti con il Comune, con la “conferenza di servizi” – un istituto necessario per l’acquisizione da parte della P.A. di autorizzazioni, atti, licenze, permessi e nulla-osta o di altri elementi, mediante convocazione di riunioni collegiali – e cosa più importante lui è la controparte nel confronto con i Vigili Urbani i quali, a volte, fanno fatica a capire le esigenze di un percorso così esteso in una città cosi grande ma lui è sempre pronto a far capire e anticipare le esigenze di noi maratoneti.
Nicola ferrante ama il suo lavoro e ne parla con fare appassionato, come se fosse ogni volta la prima volta nonostante le tante edizioni alle spalle. Ho fatto una prova per questa edizione, per verificare che Roma è un percorso senza salite importanti.
Con la bici ho seguito il percorso nel senso di gara da 0 a 42km e ci ho messo 1h58’ poi l’ho rifatto al contrario da 42 a 0 km e ci ho impiegato 2h16’ e dire che sono un buon pedalatore.
Questa è l’ennesima conferma che a Roma non ci sono salite che pregiudicano la performance di un top runner o di un amatore, di sicuro è un percorso non facile, con molti cambi di direzione, ma caso mai sono altri i fattori che possono influire sul risultato ma esterni alla pianificazione del percorso.
Abbiamo parlato di ristori che saranno davvero tanti. Si perché le persone non sanno che dal bando di assegnazione della gara dovevamo rispettare standard incredibili come i 18 punti ristoro e 12 di spugnaggi. Allora io ho fatto fare tavoli per 300 metri su due lati per ogni punto ristoro e se fai il conto in pratica ci saranno quasi 6km di tavoli, incredibile no?
A Roma c’è la questione sampietrini, gioia e dolori di ogni maratoneta.
Quest’anno ce ne saranno un totale di 6,2 km e per altro non più posati a terra come un tempo, il lavoro di sistemazione del fondo lo ha migliorato, in particolare nelle vie coinvolte dal percorso, rendendo il selciato uniforme e senza spazi tra le pietre che lo compongono, migliorando di conseguenza l’appoggio degli atleti che vi transiteranno.
Ultima considerazione del tutto personale sul fatto che spesso la Maratona di Roma ha come punto di riferimento quantitativo le six major, gare che hanno come sfondo città completamente diverse sotto tanti punti di vista.
Roma non dovrebbe subire questa gogna ogni anno, la nostra è una manifestazione che è specchio del meglio dell’arte mondiale, perché passa dentro millenni di storia attraverso tante città, le stesse che la rendono bella e complessa nel contempo.
Godiamocela e ricordiamo sempre il gran lavoro che fanno professionisti come Nicola Ferrante per farci correre al meglio.