Quando ho iniziato a correre qualcuno mi ha detto: “allontanati tanto se vuoi imparare a correre, perché poi, ad un certo punto, deciderai di tornare, e lì, dovrai fare almeno quanto già fatto e capirai tanto di più della corsa e di te”.
Chi corre lo sa. Io lo sto imparando. Distanza dopo distanza.
Se corri lo stesso percorso, ripercorrerlo e rivedere le stesse cose ti annoia, ti stanca, diventa quasi una routine, e se poi sei vicino al punto di partenza, è facile prendere la decisione di rientrare prima del previsto. E se non ti allontani, ti stai limitando, ti stai abituando.
Professionalmente è la stessa cosa.
Se vuoi andare lontano mi è sempre stato detto durante il percorso lavorativo “esci dalla zona di comfort”. Il senso è lo stesso. “Allontanati il più possibile da quello che stai facendo, dalle abitudini e dagli schemi predefiniti, ed inizia a vedere le cose diversamente, da lontano, con la mente più libera”. Vai lontano appunto.
La corsa è così. Vale lo stesso principio.
Corri lontano perché mentre sarai lontano è come se tutto rimanesse alle spalle. Ti allontani dai pensieri, dalle cose che non ti piacciono e da quello che ti tiene ancorato e fermo, senza pensare.
Corri lontano perché il percorso più lungo ti darà la possibilità di guardare le cose da un punto di vista differente, senza influenza, e ti permetterà di osservare cose che non avevi notato prima.
Corri lontano perché mentre vai e torni, avrai un tempo dedicato a te stesso, per ascoltarti e capire limiti e potenzialità, errori e risultati, come non ti sarà mai capitato di sentirli.
Corri lontano, e corri ovunque, perché cambiare vorrà dire imparare ad adattarti al contesto, ai percorsi, rafforzandoti, metro dopo metro.
Corri lontano, e sforzati ogni volta di farlo sempre di più, perché in fondo, il limite, per scoprirlo, devi raggiungerlo, non ipotizzarlo.
Corri lontano perché in fondo è un po’ come uscire dalla zona di comfort. E farlo, quando guarderai dove sei arrivato, ti darà l’impulso di correre di nuovo lontano, prima che un’altra zona di comfort ti catturi.
Fabio Lalli