Storiecorrenti è da sempre uno spazio di recupero tra le fatiche della giornata.
Lo è diventato prendendo il meglio del nostro sport, al fine di essere guida e sostegno nei confronti dei lettori.
Siamo entrati in una nuova fase del lavoro, in un momento di rilancio, consapevoli che quando sei in forma devi provare a raggiungere traguardi più ambiziosi.
Offriamo una lettura nuova dello storytelling sportivo. Centro di gravità necessario per non perdersi nel cosmo delle parole in rete.
Il nostro successo è figlio di un lavoro quotidiano, silente, metodico, costante e all’apparenza invisibile.
Oggi è nato il bisogno di essere parte centrale di una cronaca diversa.
Unendo le energie di più realtà puoi cambiare la scena, essere più forte sul mercato senza stravolgerlo, e rispettandone le regole; solo così offrirai altri contenuti sempre interessanti.
Ma ciò che più conta è il metodo che applichi per avanzare.
Esattamente come il maratoneta lungo la strada della preparazione della sua gara più importante, la nostra forza è figlia di una tecnica originale e delle capacità dei singoli atleti in campo nel nostro gruppo di lavoro.
La tabella di allenamento, chiamiamo così il metodo applicato, ci ha portato a realizzare un prodotto diverso con una struttura narrativa flessibile, tale da diventare ciò che ci vuole per essere più vicini ai lettori.
Un approccio figlio della SPONTANEITA’ come prima regola del racconto in rete.
Della TEMPESTIVITA’. Un fatto va raccontato quando accade; comunicare un’emozione mentre la stai vivendo è necessario.
La metratura con cui lavoriamo ogni giorno ha come corollario la COMPLETEZZA.
Senza tralasciare nulla, senza perderci per strada, essendo esaustivi di tutto quello che abbiamo vissuto e sentito.
La prova che la storia è scritta bene è misurata dal fatto che l’indomani, rileggendola, non saresti più in grado di scriverla uguale.
“tu non esisti quando racconti un fatto”.
Il giornalista non parla mai di sé, la AUTOREFERENZA non la conosce. Lui è solo il mezzo di una storia.
Per noi è un po’ diverso perché raccontiamo cosa ci accade nello sport e nella vita, ma tra un articolo scritto in prima persona e uno pensato per trasmettere emozioni la differenza si sente, eccome.
RIDIMENSIONARE.
Una fatto personale può essere raccontato in modo tragico, epico, freddo, appassionato. La capacità di ridare forma alla realtà dei fatti, evitando il carico strettamente evocativo, eroico di un gesto umano come lo sport, rende la storia più vicina a chi la legge.
Cos’è una avventura se non sai raccontarla?
Calibrare il tiro della narrazione, mettendo al centro dei fatti pochi elementi che la rendono fruibile a chi non c’era, è il segreto per farla arrivare ai 4 angoli della rete.
Una settimana nel deserto marocchino a correre su pietre infuocate può diventare il racconto più noioso del mondo o l’avventura più rocambolesca, credeteci.
SCRIVERE. È il punto fondamentale di questo spazio, perché più scrivi e meglio scrivi. Senza aver il timore della pagina bianca.
Il segreto per trovare le parole è vedere il mondo con gli occhi degli altri. Ascoltando come cambia il respiro di chi ti racconta un fatto.
Siamo pronti a correre accanto ai nostri lettori, certi che di storie da raccontare ne troveremo ancora a milioni.
Grazie dalla redazione di Storiecorrenti.