Nella crisi che stiamo vivendo a seguito della pandemia da Coronavirus, un qualsiasi paese virtuoso e flessibile alle variazioni dell’economia avrebbe cancellato, dal mercato podistico, tutte le gare gestite con scarsa efficienza e redditività.
Putroppo non quì, dove gli organizzatori restano al loro posto in quanto hanno blindato il prodotto a difesa di nuovi competitor che potrebbero affacciarsi sul mercato.
Organizzatori del “prodotto corsa” che per anni hanno operato in regime di oligopolio in un mercato farcito di imprenditori che non avevano altro interesse che soddisfare una rilevante quota di un mercato che andava aumentando nel tempo.
Ora siamo davanti ad uno spartiacque: o restiamo così senza correre più per molto tempo o lasciamo spazio a idee in grado di riprogettare con nuovi modelli di business e tecnologie il mercato del running.
Sappiamo bene che fino ad oggi ci sono state gare archiviate come pezzi del corredo genetico di ogni podista. Punti di riferimento dei neofiti per entrare nella grande giostra del running.
Appuntamenti che mai nessuno si sognerebbe di cambiare, spostare o ancora peggio provare a fargli concorrenza.
Oggi tutto questo sta rischiando di saltare a seguito di direttive sanitarie imposte per contenere il virus.
Siamo giunti nella fase in cui bisogna uscire dala mentalità tipica degli anni 90 e 2000, creando manifestazioni più appetibili per il consumatore.
Le condizioni di un mercato forzato dalla pandemia ci sta ponendo davanti a magnifiche opportunità capaci di scardinare gli organizzatori poco visrtuosi, con approcci più snelli, eventi attivi localmente con minor costi e infrastrutture nuove.
Sì ma come si fa a creare un prodotto-corsa nuovo?
L’idea è stata già sfruttata in altri contesti sportivi e si può mutuare nel runnig creando circuiti di gare, micro competizioni in cui si può esaltare il concetto di condivisione:
Il mezzo attrattivo è un app da cui puoi vedere dove e quanto correre, ti prenoti e una volta registrato su un book elettronico a numero chiuso (e quando il numero chiuso è di per se già un vantaggio economico per chi organizza), raggiungere il luogo e aspettare il digital-start per tutti.
Le virtual race non hanno retto al semestre pandemico e hanno lasciato il passo ad azioni spontanee domenicali.
Il nuovo modello pensato pone al centro la vera competizione fatta da pochi runner, in linea con le direttive fidal anti covid, ma poste in essere in tanti circuiti cittadini.
A questo punto tu correrai con il piacere di non essere solo, ma il gusto di gareggiare come hai sempre provato in passato con il pettorale addosso.
In questa situazione gli sponsor non sono più parte di un evento solo ma di un evento permanente una sorta di 365runningday, “un modello di evento permanente” che puoi vivere sempre e ovunque.
A questo punto cosa ci aspetta nel prossimo futuro?
Per rispondere alla domanda torniamo al punto di partenza dove per cambiare il mercato servono idee in grado di progettare un nuovo prodotto con nuovi modelli di business e tecnologie.
Il ruolo centrale resta alla Fidal che dovrebbe far rispettare le regole e fluidificare il mercato, sostenerlo e limitare le barriere all’entrata.
Il podismo è cambiato, siamo più esperti nel capire che prodotto vogliamo e di fatto la domanda è cresciuta come bisogno qualitatativo del bene corsa, ma l’offerta riuscirà a stare al passo del nuovo running?