Biscotto – Villa – Campone – Caracalla – Ponti – Marmi – Giotto – Ciclabile – Mura – Acquedotti – Villa Glori – Caffarella – Viadotto – Parchetto
Quando pronunciamo i nomi di alcuni luoghi non serve dire altro. Come in un lessico da carbonari ci capiamo subito. Cosa farai, quanto faticherai, ogni località porta con se un ricordo, un’aspettativa, una certezza. Fatica e sgomento vivono in un vocabolario che va oltre la toponomastica e che racchiude tutto quello che hai fatto e sei diventato.
Per altri che non sono come te saranno delle parole da inserire su una mappa. Solo dopo averci lasciato la tua linea dei sudore, chilometro dopo chilometro, potrai non dire altro e citarli così, senza altra specifica.
Le ripetute al Biscotto
Collinare a Villa glori.
10,000 sui Ponti
Lungo in Ciclabile
L’alba ai Marmi
Le zone della fatica non sono altro che gli spazi di una comunità che vive e lascia vivere a tutti. Non c’è esclusione, non c’è barriera, tutt’altro, nella condivisione sta il segreto dell’impresa, se la racconti, la vedi e la misuri con quanto vissuto da altri.
Ogni città ha il suo spazio, la palestra a cielo aperto, il giro che fai da una vita e lo hai spolpato così come ha fatto lui con te. Ma non lo odi, a volte lo vedi solo da lontano ma sai che come ogni amore prima o poi torni a confrontarti con lui. Perché parlate la stessa lingua, siete fatti della stessa stoffa, ma ci sono momenti in cui non sei in sintonia con la fatica edificatrice e così la rabbia ti tiene lontano da lui.
Verrà poi il momento in cui il cammino vi porterà a stare ancora appiccicati e a lavorare in sintonia. Andrete lontano e solo grazie all’impegno profuso taglierai altri traguardi. Devi solo fare attenzione a non offenderlo, rispettarlo così come rispetti te stesso.
Che sia una salita, un campo in erba o un sentiero di basalto, le tue gambe sapranno sempre dove ti trovi. Animerai le tabelle, correrai senza misura, passeggerai sapendo che ti stai curando con il bello che hai intorno.
Roma in questo è privilegiata ma tanto sapete bene che non serve correre in luoghi da cartolina. La corsa in questo aiuta a vedere sempre il buono di tante cose, ma più che altro ci fa capire fin dove possiamo spengerci, di cosa siamo fatti e chi vogliamo accanto.
Buon passo, buona estate ovunque correrete.