Il cassetto 9-19

Cosa riponiamo nei cassetti dei luoghi di lavoro è una fotografia del nostro tempo. Un vissuto all’interno di un mondo che sa poco di noi e molto di altro. In piccoli spazi ci sono fogli, oggetti, profumi e le cose da mangiare che insieme sfamano bisogni, placano nevrosi e nelle migliori condizioni nutrono attese.

Dentro il cassetto 9-19 ci siamo noi con la nostra vita: ordinata, caotica, segreta, a volte vuota. Siamo il medico e il malanno e ogni giorno avviamo un processo che inizia con il riporre i cibi adatti per ciascuno stato d’animo, per tutte le stagioni e cambiano con l’età e le mode. Mangiare è un gesto libero e liberatorio, il cibo ci rende unici e per un instante ci scolla dal ciclo produttivo a cui siamo appiccicati.

Dentro il nostro cassetto c’è la cura e la voglia di stare meglio. L’attesa preventiva del’acciacco di stagione, come a volerci proteggere da tutto quanto ci farà stare lontani dal luogo di lavoro. Perché se è vero che restare fuori dall’ufficio ci fa apprezzare ogni angolo dell’esterno, di fatto il piacere del tempo libero è commisurato al valore che diamo alla nostra persona qui dentro.

Nel cassetto 9-19 ci sono i sogni e le speranze, gli strumenti per comprendere, i segreti più inconfessabili, i documenti che è meglio non far leggere.

I cassetti dicono tante cose di noi.  Ci sono quelli che non vuoi aprire, altri che non chiuderai mai, li lasci per chi vuole conoscerti e apprezzare la tua generosità. 

Ci sono cassetti scomodi, dove riponi le incombenze e le speranze tradite. Ma sopra a tutto resti tu, ogni giorno che lo apri e riponi un pezzo della tua giornata e lui saprà sempre cosa stai vivendo.

In una società dematerializzata Il cassetto riacquista un centralità, un senso di oggettualità vissuta e toccata con mano. Archeologia degli anni di lavoro, memorie sepolte in attesa di un germoglio nella nostra storia presente.

Non smettere mai di nutrirlo, continua a riempirlo con la tua voracità creatrice e così i tuoi sogni, le speranze, anche se per un istante, li potrai vedere accanto a te dalle 9.00 alle 19.00.

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso