Quando un amico parte per andare a correre la Maratona di New York è un appuntamento al quale non sei solo spettatore.
Hai seguito i suoi allenamenti, gli infortuni a poche settimane dalla partenza, i riposi e le riprese per non cedere allo sconforto e partire con la consapevolezza di dire “sticazzi quando mi ricapita”.
E allora che New York sia.
Però c’è un però! Dopo aver verificato tutte le possibilità di aiuto e sostegno a trecento metri da casa sua, il tuo amico si rende conto che non ha soluzioni per dare una risposta pratica alla domanda: “Come cazzo faccio con il gatto?”
Quel bel felino così tenero che fa taaaanta compagnia chi lo seguirà mentre tutti seguiranno te via web e tv oltreoceano?
La risposta è semplice quanto necessaria e si palesa in un anonimo lunedì di fine ottobre con il seguente sms sul mio telefono:
Tu lavori a Roma Sud
Tu fai i lunghi fino a Roma Sud
Tu hai un sacco di amici a Roma Sud
Tu ami i gatti di Roma Sud
….
Ma se ti chiedesse di dare da mangiare al gatto mentre sono a NY?
I miei vicini mi hanno dato buca ieri…
Adesso ditemi voi come fai a dire di no anche se ABITI a Roma NORD?
Dopo quel bellissimo sms, l’amico in meno di due giorni, mi invia un report dettagliato, circostanziato con tanto di immagini, dati, codici, consigli, suggerimenti, minacce, conseguenze e ritorsioni, su cosa fare, dove andare, e come entrate a casa dell’animale peloso.
Nel report c’è la mappa della cucina con il punto X dove il gatto mangia e dove c’è il relativo vettovagliamento.
La quantità e la varietà: ” 3 ciotole: acqua, croccantini (da riempire bene) e umido (un sacchettino o una scatola al giorno variando).”
Il gattone è molto esigente, sottolinea il mio amico (chissà da chi ha ripreso)
Ovviamente dopo tanta gioia c’è anche la
la parte meno divertente… Togliere il “solido” con l’apposita paletta nella scatola che sta sul balcone
“Attenzione a chiudere la finestra del balcone”
Questa frase mi inquieta un po’ !
Poi ci sono le limitazioni al traffico in casa manco fossimo sulla Verrazzano Bridge: “Può girare in tutta casa tranne in camera da letto la cui porta è chiusa… Ma tu puoi…” 🙄
Il mio amico è così preciso che mi ha lasciato anche le indicazioni sulla parte ludica dei 5 giorni che trascorrerò a Roma sud con il felino.
Ah si dimenticavo il micione si chiama Mou, ma io l’ho ribattezzato Bronx perché è la parte della Maratona di New York che ti fa credere che sia finita, dove il quartiere, un tempo malfamato, lo senti appena ma non fai in tempo a vederlo e devi ancora correre tuuuuutta la fifth avenue verso sud, giù fino a Columbus Circle!
Si insomma gioia e dolori, come aiutare un amico in difficoltà.
Dicevamo che le indicazioni sul gioco sono chiare: “A Mou [Bronx] piace essere coccolato ma morde (per gioco).”
Vedete che avevo azzeccato il nome?
In fine ecco il periodo di ingaggio per il contractor.
“Devi venire dal 2 al 7 (parto il 1 e torno l’8)”
E siccome il mio amico è più che previdente ha steso anche il piano B nel caso in cui dovessi paventare il ritiro nello urban road race che dovrò affrontare per teltrasportarmi agli antipodi della città
“Se pensi di dover saltare un giorno raddoppi la dose di cibo… Ce la dovrebbe fare” [si chiama Bronx altro che 42km]
In fine ecco le prime dichiarazioni del quadrupede “è d’accordo per rilasciarti una intervista per un tuo articolo al mio ritorno” …Se la tira pure!
Buon viaggio amico mio e goditi tutta la maratona: prima, durante e dopo…
Io e Bronx ti aspettiamo con impazienza a casa, stravaccati sul divano, tra un graffio, una pallina da recuperare e una sonnecchiata davanti la tv al passaggio del tuo 37k.
Aspettiamo il tuo ritorno per farci una bevuta ascoltando i tuoi racconti e sgranocchiando dei buonissimi croccantini!
Marco Raffaelli