Ulassai il paradiso dei climbers

Ulassai

Siamo stati ad arrampicare ad Ulassai.

Per i climbers di mezzo mondo Ulassai sta all’arrampicata come la Maratona di Berlino sta al record mondiale sulla distanza.

Praticamente, se la tua vita è entrata almeno una volta dentro un’imbracatura e i tuoi polpastrelli non hanno aperto bottiglie d’acqua per una settimana intera, devi venire ad arrampicare su una falesia di Ulassai.

Finalmente ho ricevuto il battesimo su roccia nella Gola di Sa Tappara, un Canyon naturale a pochi passi dal paese, la Sancta Sanctorum del rinvio, la Pietra Filosofale in grado di tramutare un uomo della strada in un leggiadro climber della domenica.

Ulassai è un borgo di poco più di 1000 abitanti che si trova a circa 40 km a sud ovest di Arbatax, nel cuore dell’Ogliastra a 700 mt. sul livello del mare.

Le sue falesie sono tra le più frequentate in Europa.

Ulassai
le falesie

Con i suoi monotiri il Canyon Sa Tappare di Ulassai soddisfa tutti i palati, dai gradi 5a fino ai 7c e qualche + che non guasta mai, pareti che fai fatica solo a capire dove poggiare il primo piede.

Insomma quale posto più bello dove consacrare un climber nato a fatica sui bulder di Pietralata a Roma?

Adatte a tutti i livelli di preparazione, le falesie cingono il paese e sono in una continua espansione, non solo geografica ma soprattutto come polo internazionale di arrampicata.

I massicci rocciosi di Ulassai sono chiamati ”tacchi” tutti di origine calcarea si elevano a picco raggiungendo altezze veramente importanti.

Dal centro di Ulassai siamo andati a piedi nel cuore della arrampicata al Canyon Sa Tappara, il più famoso ed uno dei pochi frequentabile d’estate viste le diverse esposizioni al sole durante la giornata.

Ulassai
Canyon Sa Tappara

Arrampicare qui è una bellezza, ti senti una formica sulla schiena di un elefante.

Tutto quello che hai imparato nelle lunghe giornate in palestra serve ma non del tutto.

La differenza la fai tu con il tuo animo che si deve liberare di certe regole statiche e sentire la parete come se fosse una alleata e mai una nemica. Le gambe fanno il lavoro più importante, come sempre in parete, più le usi, meglio le usi e più in alto salirai.

È stato un pomeriggio lunghissimo dove grazie all’esperienza e alla sicurezza degli amici più esperti ho potuto capire cosa sia una parete 7a e preso coraggio come primo di cordata su una 6b.

Ospiti del base climbing NANNAI, un albergo, ostello, casa della arrampicata unico nel suo genere dove si respira l’arrampicata dall’ingresso alla splendida terrazza che affaccia su Ulassai.

Ulassai
Nannai base climbers hotel

Arrampicare su una parete ti fa essere concentrato, e nel contempo in sintonia con chi, 15 metri sotto il tuo culo, tiene tra le mani una corda e la tua vita.

Dovremmo provare fare tutti ad arrampicare, per capire che a questo mondo, tutto sommato, la nostre certezze sono appoggiate a volte su uno spigolo di roccia piccolo e polverosi.

Il bello è che ci fa capire che le nostre convinzioni sono sostenute da altri come noi che da lontano ci seguono, ci incoraggiano e ci ricordano che la forza che imprimiamo metro dopo metro, è esattamente la stessa che possiamo usare per portare le buste della spesa o superare gli ostacoli, all’apparenza insormontabili, di questa vita incasinata che in certi giorni ci sembra senza appoggi né prese.

Buona arrampicata, ovunque la farete.

Ulassai
Marco primo di cordata

 

Ulassai
Ulassai vista dal canyon