Tutte le scuse del mondo per fare come ti pare

Il podista che si rispetti ha una propria filosofia di vita per riuscire a mantenere, spesso a fatica, la propria passione in strada.

In particolare, nei periodi dell’anno con meno luce, più impegni, freddo becco e un calendario gare talmente fitto da sembrare un incastro impossibile, due questioni diventano nodali nella quotidianità di molti atleti: il cibo, il buon vino e, ovviamente, le “migliori” giustificazioni.

Quando si parla di alimentazione, dal 25 novembre in poi ogni scusa è buona, per non dire patetica al fine di difendere la fame primordiale che assedia le performance podistiche:

  • “Ormai è Natale…” – questa è la giustificazione ufficiale già dal 7 settembre, quando tua zia Elide ha invitato l’intero vicinato pur di non lasciarti libero di mangiare anche il tavolino.
  • “Il mio nutrizionista ha chiuso lo studio…” – ripeti questa frase come un mantra, soprattutto quando arrivi al traguardo gonfio come un tacchino e con una pinguedine che esce in modo imbarazzante dalla canotta sociale.
  • “Chi ama brucia.” – Sei single. Punto. E non sei più il latin lover che cercavi di essere alle feste di compleanno delle medie.
  • “Sono onnivoro.” – Te lo dici ogni mattina guardandoti allo specchio, ma nemmeno tu ci credi più, specialmente mentre giustifichi la colazione che potrebbe alimentare un’intera squadra di rugby.
  • “Quando corro mi viene fame, quando non corro ho fame.” – Non serve un commento, solo un amico sincero che ti dica di smettere.
  • “La dieta è pericolosa, lo dice mio cugino.” – Tu non hai mai avuto cugini.

E, come se non bastasse, nonostante le regole ferree del nuovo codice della strada, continui a sostenere che nei prossimi 30 giorni (e oltre) ogni scusa sarà buona per… BERE!

  • “Chi corre suda, e chi suda deve bere.” – Ci credi solo tu. E il proprietario dell’enoteca sotto casa, che ti sta prosciugando il conto corrente.
  • “La birra esiste dal 3300 a.C.” – A scuola di storia avevi 4 fisso, ma ora improvvisamente sfoggi nozioni “culturali” utili solo ai tuoi loschi affari.
  • “Si corre da soli, ma si beve in compagnia.” – Gli amici della squadra, però, non ti chiamano più, specialmente per il terzo tempo, visto che non paghi mai il giro di birra.
  • “Bevi birra e campi cent’anni…” – Tu, no.

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