TUTTE ABBIAMO L’AMICA QUELLA FORTE

Camille Chenaux

Il lunedì mattina la foto dell’amica, quella forte, la conosci bene, con un misto di gioia e sana invidia la ammiri dalla bacheca del tuo profilo.

Colei la quale Madre natura ha concesso la bellezza di un’amazzone, la capacita di saper essere veloce, più veloce, soprattutto di te.

Un’atleta che ha scoperto la corsa quando tu già faticavi a bestia per chiudere un 10k sotto i 50’ e il destino ha voluto che foste poi compagne di squadra.

L’amica quella forte è un punto di riferimento attorno al quale, nel silenzio di certe mattine, fai girare i tuoi migliori propositi agonistici e sperando d’imitarla orbiti nel silenzio del quartiere provando ad avere la sua stessa postura.

Nel frattempo lei è già tornata dai consueti 20k in progressione al parco perché non sa cosa sia la fatica, ama correre nella stessa misura in cui a te piace fare il doppio giro di birre con le colleghe il venerdì sera al pub.

Tutti abbiamo l’amica quella forte, quella che un giorno ti disse “ma come fai a correre, io proprio non avrei tempo”…poi ti ha seguito e da allora mezza città ancora la insegue, invano.

Quando ci sono i lavori in pista è la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via, perché come dice Saverio Fattori “l’atletica è fatta di centoventi uova sbattute al muro, solo quelle che non si rompono diventano pulcini di campione. Il resto è frittata”.

Ecco tu sei la frittata, lei per fortuna no.

Ma la cosa più bella di avere un’amica forte è sapere che a ogni gara lei ti aspetta all’arrivo, felice di averle fatto capire da dove è partita e consapevole di non avere limiti, così come tu non ne hai bevendo birra e scherzando insieme a lei nel dopo gara.

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