Tamberi e il gesto di attivazione

Gianmarco Tamberi, classe 1992, statuario con il suo 1.87 di altezza, è l’altista italiano che, in questi giorni alle Olimpiadi di Tokyo, ha messo il suo sport e l’atletica italiana al centro degli occhi e dell’interesse di tutto il mondo.

Soprannominato Half-shave (Mezza-barba), oppure Gimbo è figlio dell’ex saltatore in alto e primatista italiano Marco Tamberi, suo attuale allenatore, e fratello di Gianluca.

Gimbo è stato una promessa nel salto in alto sin da ragazzo, affermandosi a livello europeo già nel 2012 e riuscendo ad ottenere risultati sempre più ambiziosi sino all’anno 2016, anno in cui è avvenuto l’incidente in gara alla caviglia sinistra che gli ha impedito di partecipare ai giochi olimpici di Rio.

Il primo agosto 2021 Gimbo ha vinto la medaglia d’oro nella finale olimpica di salto in alto, ex aequo con il qatariota Barshim.

Interessanti le sue parole in merito alla tecnica del salto in alto (atleticalive.it): «Il salto in alto sta cambiando. Ormai i saltatori si dividono in vecchi e nuovi. I “vecchi” allo stacco spingono ancora verso l’alto. Per i “nuovi” invece il grande problema tecnico è rimanere “rigidi” quando lasciano il terreno, per trasformare in elevazione la forza inerziale accumulata nella rincorsa»… “Jimbo non è ancora costante“.

Undici passi di rincorsa, lo stacco a un metro e venti dai ritti. E’ proprio questa rincorsa la fase più delicata: la velocità, la corsa curva, l’accelerazione. «Se stai facendo un buon salto – aggiunge Gianmarco – non lo senti mentre voli sopra l’asticella, ma nel terzultimo e penultimo passo. Lì ti accorgi se stai facendo tutto bene».

Oggi con Cledis Pasqualini, psicoterapeuta e psicologa sportiva, parliamo dell’importanza della concentrazione ed in particolare del “gesto di attivazione” che ricorre in ogni azione atletica prima di intraprendere il movimento sportivo.

Cledis, cosa si intende per gesto di attivazione? E come è possibile ritrovarlo nel salto di Gianmarco Tamberi?

Ecco i salti che gli sono valsi l’oro

Il gesto di attivazione è una sorta di rituale pre-gara che ha lo scopo di fare sentire pronto l’atleta.

Pronto nel senso di completamente dentro la sua performance, in una profonda connessione mente-corpo.

Possiamo vedere il nostro Tamberi fare dei movimenti avanti e indietro con le gambe, quasi ciondolarsi, prima di ogni salto e rincorsa.

A volte compie questo “gesto” anche per qualche minuto.

È un gesto carico di desiderio, attivazione, concentrazione, che gli permette di entrare nello stato mentale della massima prestazione.

Tamberi è molto concentrato, sembra quasi visualizzare il salto che sta per fare, pronto a scoccare come una freccia scagliata dall’arco: ha voglia di fare quello che sta facendo, ha la carica di energia giusta (né troppa, né troppo poca), ha le sensazioni giuste di efficacia e motivazione interiore.

È un tutt’uno col suo gesto atletico, completamente nel momento presente, in sincronia, come diciamo noi psicologi.

La sincronia è la capacità di focalizzare la mente sull’azione in atto, su ciò che il corpo fa, senza distrazioni.

Il gesto di attivazione di Tamberi gli permette di immaginare e fare allo stesso tempo, di realizzare esattamente ciò che ha in mente.

Non escludo che possa anche ripetersi frasi o parole (una sorta di mantra) per sentirsi in perfetta armonia.

Aggiungo che il gesto di attivazione non è qualcosa che si improvvisa, che si crea a tavolino e ci si impone di ripetere prima di una gara.

È qualcosa di spontaneo con una forte carica emozionale ed energetica.

Va solo riconosciuto.

Diventarne consapevoli permette di “caricarlo” emotivamente ancora di più e dare il meglio di sé.

Tutti noi abbiamo il nostro personale gesto di attivazione pre-gara. Avete mai pensato a quale possa essere identificato come il vostro?

 

Chiara Fierimonte
Mamma, runner e scrittrice. Amo la fatica delle lunghe distanze nella corsa. Se siete a Roma mi trovate all’alba sul Lungotevere dove mi alleno nel fascino di questa città. Grazie alla corsa ho imparato a riconoscere e superare i miei limiti, ma su Storie Correnti parleremo soprattutto di voi!