Takeaway il film sul doping amatoriale

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Takeaway è il film diretto da Renzo Carbonera che racconta una storia di Doping nel mondo dello sport amatoriale.

Il film distribuito da Fandango è in uscita nelle sale il 20 gennaio. Girato in gran parte sul Monte Terminillo, e in alcune località del Trentino, ha come protagonisti Libero De Rienzo e Carlotta Antonelli con Primo Reggiani e la partecipazione di Paolo Calabresi e Anna Ferruzzo.

Sempre poco abituati a vedere sport di endurance al cinema, Takeaway lo rappresenta attraverso la storia di una marciatrice non professionista e il suo bisogno di affrancarsi da un mondo chiuso in una curva e poche case.

Oltre al Monte Terminillo, Rieti e i suoi territori circostanti sono stati luogo di scouting per attori, comparse e maestranze del film. Un impegno da parte della produzione per sostenere e riavviare l’economia locale, particolarmente colpita in questo lungo periodo di pandemia da Covid-19.

Lo Stadio di Atletica Pasquale Giannattasio fa da sfondo ideale, nella sua bellezza, alle gare e ai drammi personali di Maria la protagonista della pellicola.

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Una scena di una gara di marcia con l’attrice Carlotta Antonelli in primo piano nello Stadio di Atletica di Rieti Pasquale Giannattasio

La decisione di rappresentare una marciatrice è stata una scelta estetica, oltre che per l’approccio mentale alla fatica come richiede la specialità, spiega il regista. L’attrice Carlotta Antonelli, durante la lavorazione del film, è stata affiancata da Giuliana Salce – ex marciatrice italiana, medaglia d’oro ai Campionati del mondo di atletica leggera indoor di Parigi 1985 sui 3 km e Lara Brugnetti – ex marciatrice del G.S. Fiamme Oro – le quali le hanno insegnato a marciare, un’azione che come dice il regista sembra una danza.

Il film è ambientato nel 2008, agli albori della grande crisi finanziaria globale. Maria (Carlotta Antonelli) è un’atleta, una marciatrice. L’orgoglio di papà (Paolo Calabresi), che vorrebbe vederla coronare un sogno di successo. La mamma (Anna Ferruzzo), invece, è più scettica, sebbene Johnny (Libero De Rienzo), compagno della ragazza, che ha quasi il doppio dei suoi anni, sappia come tenere vivo il sogno di Maria e dei suoi genitori. Per questo motivo, Johnny ha il frigo pieno di boccette, avendo aiutato molti giovani con sostanze illegali, nel suo passato da preparatore atletico. ‘Tom’ (Primo Reggiani) è uno di questi e sta cercando Johnny, ritenendolo responsabile del fatto che il doping gli ha rovinato carriera e salute. Ma i piani di vendetta di ‘Tom’ si infrangono quando lui e Maria iniziano una relazione e i dubbi di lei crescono, come una febbre incontrollabile.

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Un primo piano del bravissimo Libero De Rienzo

Takeaway si avvale della direzione della fotografia di Luca Coassin, del montaggio di Natalie Cristiani, delle musiche di Alexander Hacke, del suono in posa diretta del pluri premiato ai David di Donatello Carlo Missidenti, dei costumi di Stefano Giovani e della scenografia di Sara Stacchezzini.

“Questa è una storia di dopingsottolinea il registafrutto della fantasia, che al suo interno contiene frammenti di moltissime storie, vere e documentate. Un tema delicato, poco trattato, spesso con i toni dello scandalo, demonizzando o minimizzando i risvolti, facendo anche entrambe le cose contemporaneamente.

Il film intende focalizzare il dibattito su questo fenomeno con delicatezza e umanità, concentrandosi sui rapporti umani che ci stanno dietro, sulle storie e le motivazioni dei personaggi, che seguono uno schema spesso comune a molti atleti e giovani che si avvicinano allo sport, sulle origini e sui moventi, sugli effetti psicologici e fisici che ne conseguono”.

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Il regista Renzo Carbonera

In Takeaway il doping amatoriale è ben rappresentato, tra omertà e gare regionali con vittorie da poca gloria.

La pena per lo scambio di fiale e pasticche in un parcheggio di un distributore sulla statale, i discorsi di un farmacista fornitore di una nuova molecola invisibile ai controlli, la bellissima interpretazione di Libero De Rienzo nel ruolo di un ex allenatore squalificato a vita per doping che si incrocia con la vita dell’attore il quale, poco prima della conclusione del film moriva di overdose.

Una serie di inquadrature vere incorniciano alla perfezione le fatiche dei personaggi.

La corsa è la cartina tornasole delle nostre indolenze e nei peggiori dei casi, quando offesa e lordata con il doping, diventa la trama su cui si cuce un traguardo effimero quanto inarrivabile.

Il film ti mette su una strada in salita dove fa freddo e devi spingere ad un passo che non è il tuo e fai fatica. Fai fatica per un corpo messo a dura prova, oltre le capacità umane. Fai fatica per le aspirazioni tradite da un mondo che esso stesso è drogato alla ricerca di un benessere collettivo irraggiungibile.

La pena vissuta dai personaggi è figlia di una sapiente regia che ha messo in scena i nostri drammi. Di un 2008 dove tutti siamo stati traditi da un sistema finanziario che ha fatto esplodere una bomba a orologeria.

Ha creato ancora più distanza tra ciò che vogliamo e ciò che siamo veramente. Una mancanza di certezze ha condotto i personaggi a prendere decisioni che hanno accorciato la strada e minato il loro benessere.

Incuranti di tutto ci sono le anime perse di un quadro familiare disfunzionale, rappresentato nelle sue debolezze.

Ma nel film di Renzo Carbonera nulla passa senza lasciare un segno indelebile.

Paolo Calabresi, papà di Maria, nella sua recitazione simula l’archetipo di un genitore premuroso, ma lo rappresenta con una maschera di chi per la figlia, ma soprattutto per se stesso è disposto a tutto.

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Gli attori Paolo Calabresi e Anna Ferruzzo

Una madre, Anna Ferruzzo, austera ed algida nel suo provincialismo è appesa a un filo di perle, simbolo di un tempo che fu e che forse più di tutti i personaggi si è arresa tentando di non vedere il proprio dramma solo grazie ad altro doping.

La resa dei conti per i personaggi è inevitabile in un ambiente così ristretto, così come nel mondo esterno, scosso da debiti e fallimenti, in cui si diffonde un bisogno urgente di nuove speranze.

Takeaway è una co-produzione Italia / Germania, una produzione 39 Film e Interzone Pictures, in associazione con Laser Digital Film, in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo del MIC – Ministero della Cultura, della Regione Lazio – Fondo Lazio Cinema International e della Trentino Film Commission, con il patrocinio del C.O.N.I., del Comune e della Provincia di Rieti.