“Siamo la parte migliore di questo mondo malandato” è una frase con cui ho amato firmare spesso le copie di RORARA.
Sono convito che lo sport sia lo specchio della società, della parte più sana e bisognosa di pace per tutti.
Un mondo che è cambiato la notte del 24 febbraio 2022, così come avvenne la notte del 9 marzo 2020, siamo di nuovo chiamati a far sentire il senso di responsabilità per l’appartenenza a un comunità sempre più ampia.
Da queste pagine abbiamo raccontato gli anni vuoti e colmi di angoscia della pandemia e delle giornate senza senso, trascorse da soli ma vicini.
Oggi ne siamo fuori ma a quanto pare lo stesso mondo non ne vuole sapere di stare in pace.
Siamo di nuovo in balia degli eventi, stiamo soffrendo per il popolo ucraino, per ragioni che non giustificano tanta violenza.
Per un senso di appartenenza che ci rende forti e deboli nel contempo. Le preoccupazioni non sono per il nostro orto ma per la terra di altri come noi.
La nostra generazione le ha viste tante:
Gli anni di piombo.
La guerra fredda.
La guerra dei Balcani.
Il terrorismo internazionale.
Le guerre sante per un Dio di parte.
Le sfide per salvare il pianeta e il suo habitat.
Credevamo che grazie alla tecnologia che ha cambiato le nostre vite, migliorato la quotidianità, facendoci sentire sempre più vicini potessimo evitare gli estremismi, dialogando in un discorso ecumenico di pace e solidarietà.
“La storia scritta non prevede il futuro” dice sempre il professor Barbero e infatti ora in uno scenario inatteso dobbiamo far sentire la nostra voce, scendere in strada, manifestare per far capire che questa guerra oggi più che mai non la vuole nessuno.
Non abbiamo altri strumenti, solo così saremo un popolo maturo, che 70 anni fa cacciò il nemico salvandoci dal buio più nero.
Mentre correvo sotto il sole di Napoli mi guardavo attorno in uno scenario unico ma con l’idea di fare una cosa fatta tante volte.
La sensazione che ho provato è figlia di questi giorni assurdi.
Vedere correre persone di tutte le età, provenienti da tanti paesi, non è stato così scontato.
Se è vero che siamo la parte sana del mondo, lo sport è il fulcro attorno il quale agiscono i principi sani dell’uomo.
Non ce lo dobbiamo dimenticare, per tutto quello che abbiamo passato e che potremmo fare per i fratelli ucraini.
Ha dedicato il suo 3° posto e il suo primato personale alla sua Ucraina🇺🇦. Sofiia Yaremchuk, atleta con cittadinanza italiana, oggi ha corso con il cuore la mezza maratona di Napoli in 1h10:11.
Foto Napoli Running – Sofiia Yaremchuk