Immaginare una scuola italiana ideale significa andare oltre le difficoltà strutturali che gli studenti e docenti affrontano ogni giorno. Lo abbiamo vissuto da studenti e da genitori con edifici scolastici spesso fatiscenti che riflettono, ancora oggi, una realtà in cui lo sport e l’attività fisica occupano un ruolo marginale.
Eppure alle Olimpiadi siamo tra le prime 10 nazioni in quanto a medaglie vinte.
La scuola che merito ha in questo orizzonte iridato? In Italia gli spazi scolastici destinati alle attività sportive sono spesso limitati e mal equipaggiati, e lo sport non è considerato parte integrante del percorso formativo, ma piuttosto un’appendice facoltativa.
L’esempio dei Paesi Bassi offre una visione profondamente diverse del sistema scolastico e del ruolo che sport e attività fisica vi ricoprono. Sesti nella classifica del medagliere di Parigi 2024, gli olandesi hanno investito sullo sport nelle società, da oltre 12 anni
Il modello olandese, esposto nella lettera politica “Sport e attività fisica” del 2011, propone un approccio innovativo con un metodo radicalmente diverso.
Il governo ha integrato lo sport non solo nelle scuole, ma nella vita quotidiana delle comunità, attraverso tre pilastri:
sport e attività fisica nel quartiere, eccellenza nello sport, e ambizione olimpica.
Questi elementi mostrano un impegno sistematico a promuovere uno stile di vita sano e attivo per tutti i cittadini, fin dalla giovane età.
Sport e attività fisica nel quartiere dove tutti i residenti hanno accesso a strutture sportive sicure. In questo contesto, le scuole giocano un ruolo chiave: ogni istituto scolastico è dotato di infrastrutture sportive moderne, e l’attività fisica è parte integrante della giornata scolastica. Le scuole collaborano attivamente con le associazioni sportive locali, creando un ponte tra istruzione, sport e benessere.
Questo approccio differisce radicalmente dalla realtà italiana, dove spesso manca una connessione sistemica tra scuole e comunità sportive locali, e le opportunità di praticare sport sono limitate, specialmente nelle aree meno sviluppate.
Eccellenza nello sport
Un altro aspetto centrale della politica olandese è la promozione dell’eccellenza nello sport, con l’obiettivo di far diventare i Paesi Bassi uno dei primi dieci paesi sportivi al mondo e Parigi 2024 con 34 medaglie ne è la prova provata.
Il governo investe in programmi sportivi di alto livello che mirano a identificare e supportare i talenti, anche attraverso la collaborazione tra scuole e centri per lo sport d’élite.
La professionalizzazione degli eventi sportivi e l’attenzione alla politica antidoping, fondamentali nel sistema olandese, non hanno lo stesso livello di priorità in Italia.
Cosa può imparare l’Italia dal modello olandese?
Il confronto tra i due modelli scolastici e sportivi evidenzia quanto l’Italia possa imparare dall’approccio olandese. In primo luogo, occorre riconoscere l’importanza di integrare lo sport come strumento educativo, valorizzando non solo la salute fisica, ma anche lo sviluppo di competenze trasversali come la cooperazione, la leadership e la gestione dello stress. L’inclusione di attività sportive adeguate, sicure e accessibili deve essere una priorità.
Se l’Italia desidera davvero migliorare la qualità della propria scuola e del proprio sistema sportivo, deve adottare una visione integrata, che guardi non solo all’istruzione accademica, ma anche al benessere fisico e mentale degli studenti. Il modello olandese rappresenta una fonte di ispirazione: una scuola che non è solo un luogo di studio, ma un centro vitale di sport, attività fisica e sviluppo personale.
La strada per costruire una scuola italiana che sia davvero all’altezza delle aspettative richiede un cambiamento culturale profondo, un impegno economico significativo e una volontà politica determinata a investire sul futuro dei giovani.