La corsa di oggi è appresso al memento mori. Al ricordo di quanti sono spariti dal nostro radar (e noi dal loro).
Per alcuni la memoria ci conduce verso pensieri tristi. Si tratta di tutti quei “colleghi” podisti che, per una ragione o per l’altra, non corrono più su questa Terra, ed ora viaggiano nella notte infinita. Nondimeno vivono proprio in questo momento nel quale li risvegliamo affinché possano accompagnarci per un breve tratto. In questo contesto sono assieme a noi. Se le cose fossero andate diversamente, dove sarebbero oggi?
Poi, come si dice, da cosa nasce cosa, e il focus – inevitabilmente – si sposta verso gli affetti.
Le persone care, fuori dall’ambito sportivo, che non possiamo più abbracciare. Ci parlano ancora, nei sogni, con una lingua sconosciuta. Non appena crediamo di aver compreso il messaggio, tutto si offusca in una babele costituita da immagini e suoni del tutto indistinguibili. La notte scorsa l’ho passata in compagnia di una cara amica, come se fosse ancora vivente, finché – nel sogno – realizzo che non era possibile, dato che è scomparsa qualche anno fa. E cosa faccio? Vado a piangere da mio padre, scomparso anch’egli…
Percorsi estranianti che cerchiamo di comprendere finché resta l’unico messaggio: sono ancora con noi. Tra questi esseri svaniti si annoverano anche non trapassati ma, semplicemente, persone che sono evaporate… diventando incorporee e fatte di sola memoria.
Gli inevitabili rimpianti, di tutto quello che non si è fatto; del non detto; delle occasioni mancate. Inutile rivangare le responsabilità di un passo in avanti che poteva essere fatto. Il piacere, invece, del ricordo degli abbracci, del “contatto” che ora non sarà mai più.
La corsa si fa greve ed occorre alleggerirla. Una dedica a quanti non corrono più, per i motivi più vari, ma che – confidiamo – stiano benone. I pensionati, quelli in crociera ai tropici, …
Quelli che abbiamo perso. Alcune volte per sempre, altre volte, solo per un attimo. E subito arrivano. Subito tornano da noi. Come adesso.
Una chiamata lontana/ La risposta non si può sentire / Persa nel buio del tempo andato.
“I morti non se ne vanno. Il mondo pullula di spiriti: mille angeli su ogni filo d’erba” (D. Mason, La foresta del Nord)
[Colonna sonora: Sia, Breathe Me (Six Feet Under Tears Remix); Band of Horses, The Funeral (Max Steel Headstone Remix); Ikon, Subversion (version II); T.O.Y., My Way to You; The Hope Conspiracy, A Darkness in The Light; Diary of Dreams, Butterfly Dance; The Mobile Homes (feat Johan Renck), The Sorrow Stays for Good; Morthem Vlad Art, Far Away from Me (The Max Steel Memory Remix); Morthem Vlad Art, His Striped Suit (Max Steel FB Memory Faded)]





