Quarantena+2195 metri

Che giorno è oggi neanche lo ricordo più, diciamo che mi importa saperlo solo per le mie scadenze di lavoro che continuo a portare avanti anche se i termini processuali sono sospesi (ah sì scusate, sono un avvocato).

Oggi piove, in altri tempi, sarebbe stato un giorno come gli altri, mi sarei allenata lo stesso, perché mi piace correre con la pioggia, la pioggia non mi ha mai fermato.

Tutte le mie imprese da maratoneta (tranne l’ultima a Firenze) hanno avuto come meteo: rovesci, temporali e acquazzoni…che poi forse per questo motivo le ricordo proprio come “le mie imprese”, quelle che mi hanno un po’ resa la donna che sono oggi.

Un amico qualche giorno (o forse settimana?) fa, in un momento di mio grande sconforto personale, mi ha scritto:

“Non sei maratoneta solo per correre, ricordatelo. A noi la fatica ce piace perché ci rende più forti”.

E’ da quel giorno -che però non ricordo quando fosse- che penso che almeno io, se riesco ad andare avanti è proprio per questo.

Il pensiero corre inevitabilmente a chi combatte delle vere battaglie fuori da casa mia, a chi sta in corsia lottando per salvare la vita dell’altro e a chi sta in corsia perché’ sta lottando per la propria vita.

Io stando qui mi sento di non fare nulla di speciale, anche se poi mi ricordo la favola africana che ieri ho sentito in TV che così conclude:

“ Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d’acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio”.

Quindi penso che anche noi che restiamo a casa, anche se in piccolissima parte, qualcosa di buono e di speciale lo stiamo facendo.

Continuiamola così la nostra maratona, lottando e non mollando, giorno dopo giorno (km dopo km), non senza fatica, verso il traguardo più importante: la vita!

Chiara Catalani

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso