Il 2020 è stato un anno difficile. Mi ritengo nella schiera dei fortunati che sono stati toccati solo marginalmente dalla pandemia eppure, a complicare l’anno appena trascorso, ci ho messo del mio.
A gennaio mi sentivo in gran forma: ancora festeggiavo il mio PB sui 10km alla Corsa di Miguel, quando un brutto infortunio al piede sinistro ha fermato tutto.
E poco dopo si è fermato anche il resto del mondo.
C’era anche un sogno nel 2020, che era la Maratona di Roma da correre per la prima volta, e all’improvviso non c’era più.
Aspettare 4 mesi per rimettere le scarpe da corsa è stato durissimo, ma ripartire è stato persino più difficile. Perché la ripresa non è una linea retta, ma passa attraverso prove ed errori, tentativi andati a vuoto, fastidi fisici e morale altalenante.
Ho cominciato a temere di non essere “strutturalmente” adatta a questo sport, che pure amavo come poche altre cose al mondo, e il pensiero di dover rinunciare a tempo indeterminato mi toglieva il respiro.
Potrei raccontare che, ad un certo punto, il cuore della runner che non molla mai, #nevergiveup, è stato più forte della paura, e un po’ è andata così.
Ma non ho fatto tutto da sola: proprio nel momento di massimo distanziamento sociale, sono stati fondamentali la vicinanza e il supporto dei miei amici podisti, perché nessun altro, lo sappiamo bene, può capire davvero questa passione un po’ folle.
Con molta pazienza, con moltissima umiltà, guardando il Garmin che segnava 7 minuti al km e sorridendoci sopra insieme, piano piano i dolori sono passati, le gambe hanno ricominciato a girare, il fiato è tornato insieme al coraggio.
Sono tornate le mie scorribande al Centro di Roma, lungo strade percorse mille volte e che mille volte ancora mi incantano. Sono tornate le uscite nei parchi, perdendomi tra sentieri familiari ma anche angoli mai esplorati, a respirare una natura che scoppiava di bellezza. Sono tornate persino le ripetute sul Lungotevere e sì, ho sentito di amare anche quelle!
Incredibile a dirsi, visto il momento, è tornata anche una gara ufficiale, ed è stato così bello essere di nuovo in griglia che quasi veniva da piangere… ed invece ho sorriso fino alla fine.
Il traguardo che mi porto nel cuore e che mi dà coraggio è quello di essere nuovo in piedi, in corsa su metatarsi rattoppati ma tenaci.
E il mio sogno per il 2021 è di nuovo lei, la Maratona di Roma: c’è già una data, ora bisogna solo correrle incontro, insieme.
Donatella Torre