QUANDO UN RUNNER ENTRA IN PALESTRA

Il runner quando entra in palestra lo riconosci subito è quello che tra tutti gli attrezzi a disposizione per fare anche un semplice riscaldamento sale sul tapis roulant.

Quel coso lì lui lo odia con tutto se stesso, abituato a correre all’aria aperta, con il sole, la pioggia, il vento e dentro agli uragani eppure eccolo in sella al nastro trasportatore, sicuro e padrone del mezzo, schiaccia avvio e parte per il suo personale viaggio al chiuso.

Indossa la maglietta della sua ultima impresa ( lo devono sapere tutti che corre) e la scarpa rigorosamente da running… guarda con fastidio le scarpe degli altri, tutte sbagliate, inadatte, come lui sopra a quel rullo.

Se si affianca qualcuno che semplicemente cammina, chiacchiera e s’impettisce, aumenta la velocità e comincia a raccontare delle sue imprese epiche su strada.

In automatico osserva: guarda tutti quelli che corrono, li studia, li analizza e li supera pure da fermo e da bravo runner qual è, aumenta il passo e controlla il suo orologio, perché comunque non ha resistito, ha avviato anche il garmin.

Fa cifra tonda sempre, beve solo quando ha finito e finché non gronda di sudore non scende.

Se vede qualcuno che corre più veloce di lui inventa le stesse scuse che utilizza sulla linea dello start in gara, ma solo per rendere la sua presenza in palestra ancora più credibile.

I primi 500 metri li fa a velocità 11 e si sente come Agamennone contro tutti, poi improvvisamente rallenta e fa finta di rispondere al telefono.

È fermamente convinto che spingere con i pesi sulle gambe o caricare troppo rallenterebbe la sua corsa perciò pensa solo al massimo a rafforzare gli arti superiori, obiettivo? Sviluppare un paio d’ali se possibile, fanno sempre comodo no?

Si allena sempre e comunque sulla velocità, non c’è niente da fare, il tempo è per lui un’ossessione è inutile negarlo.

Perché un runner, quando entra in palestra, continuerà a controllare il suo orologio guarderà schivando qualsiasi altro attrezzo diverso da un tappeto che scorre sotto i piedi e si esalterà manco avesse vinto la gara della vita per essere arrivato primo anche dentro gli spogliatoi e sotto la doccia.

 

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