C’era una volta il Piaggio Ciao…
Alzi la mano chi almeno una volta non ci ha fatto un giro… Se ve lo ricordate fate parte sicuramente dei teenagers anni 70′-80′ e se ne possedete ancora uno, magari fermo in garage, sappiate che potrà tornare a circolare in modalità eco-sostenibile.
Il Piaggio Ciao, un mito a due ruote che ha superato il mezzo secolo d’età.
Andavano di moda le due ruote con il niente intorno: un ciclomotore a forma di bicicletta, con il telaio aperto, il serbatoio e il cilindro (orizzontale) nascosti e i pedali per quando finivi la benzina. Meno di così non c’era niente e grazie a questo fatto costava pochissimo.
I primi amori, i capelli al vento e la voglia di potersi muovere in tutta libertà in campagna o per le strade della città. Sono tanti i ricordi legati al Ciao…
Prodotto dal 1967 fino al 2006, robusto e inarrestabile, è ancora oggi percepito come il motorino col sellino per antonomasia. Ne sono stati costruiti circa 3 milioni e mezzo di esemplari da quando furono avviate le prime catene di montaggio.
Il lancio ufficiale arrivò l’11 ottobre 1967 a Genova, all’Auditorium della Fiera del Mare e poi la “consacrazione” al Salone del Ciclo e del Motociclo di Milano di novembre.
Il progetto fu firmato un anno prima da Corradino D’ascanio, lo stesso progettista della Vespa e dell’Ape.
Era uno spettacolo di semplicità meccanica oltre che estetica e l’avviamento era a pedali.
Le luci le accendevi con un tasto sul faro stesso, e per spegnere dovevi tirare una levetta. Non c’era la chiave di accensione, ma solo il bloccasterzo e, insomma, meno di così era difficile avere.
Ne sono state prodotte ben sei versioni, con ruote da 19 pollici e da 17, forcella anteriore di tipo ciclistico (cioè senza sospensioni) o elastica, frizione automatica e cambio mono marcia o con variatore; la versione base costava all’epoca 55mila lire.
Il motore di 49,77 cm3, raffreddato ad aria forzata con larghezza massima di soli 10,2 cm (in modo da montarlo sotto alla pedana) fu progettato ad hoc.
Un successo immediato, perché aveva caratteristiche vincenti: facilità di guida, affidabilità, prezzo d’acquisto contenuto e bassi costi di gestione: il Ciao percorreva 70 km con un litro di miscela al 2%.
Uscì di scena nel 2006, con il modello Ciao KAT Euro2, lanciato nel 2003, in una versione non molto diversa da quella originaria.
L’idea della riconversione del Piaggio Ciao.
Il Ciao è ormai un mezzo obsoleto privo dei requisiti per circolare: il motore termico a due tempi a miscela non è più conforme alle attuali norme anti inquinamento. Ma esiste un’officina a Rufina dove i Ciao rinascono.
Da obsoleti e puzzolenti spara-fumo a pulite e silenziose e-bike.
Grazie a questa iniziativa i vecchi Ciao potranno uscire dalla polvere di garage e cantine e tornare a viaggiare, in una forma completamente rinnovata e green, per le strade delle nostre città.
L’idea è nata grazie a Tiberio Casali, titolare dell’azienda Ambra Italia, che fornisce servizio di vendita e montaggio di kit di propria progettazione.
“La sfida è stata trasformare il «Ciao» in una più ecologica E-bike, sostituendo il motore a benzina con una batteria elettrica, senza però andare a stravolgere la fisionomia del mezzo” spiega il padre del progetto.
Una vera bici con cinque livelli di pedalata assistita, motore da 250W, batteria da oltre 500 Wh (watt/ora) e due prese usb per poter ricaricare il cellulare dove una volta c’era il tappo per la benzina.
Raggiunge la velocità di 25 km/h, il mezzo perfetto per la città che non ha obbligo di immatricolazione e assicurazione.
La preparazione del telaio e l’installazione del Kit sono eseguiti in maniera artigianale, da officine autorizzate di comprovata esperienza nel settore, con scrupolosi controlli di ogni macro fase.
Il motorino diventa omologato come “Ciclo elettrico a pedalata assistita – Biciclette EPAC”, e potete dunque tornare in strada senza troppi pensieri.
Il kit costa circa 2.800 euro, mentre un lavoro completo di conversione arriva a circa 4.000 euro. Ambra Italia fornisce anche eventuali ricambi originali e vi aiuta a trovare un vecchio Ciao nel caso in cui non lo abbiate.