Oggi che mi metto per correre?

Ogni volta che un runner si prepara per andare a correre, sembra quasi che lui stesso possa influenzare il clima fino al momento in cui taglierà il traguardo o sarà tornato a casa dell’allenamento.

La teoria per cui se vado a correre pioverà, se non vado a correre non pioverà è eternamente valida.

Questo concetto, che affonda le sue radici nella teoria del caos, si applica quotidianamente alla vita di ogni runner, ricordandoci quanto le nostre azioni, che siano casuali o intenzionali, possano avere un impatto significativo.

In questi tempi di instabilità climatica, la scelta di cosa indossare per correre diventa fondamentale.

La risposta alla fatidica domanda, che ci poniamo mentre scrutiamo l’armadio la mattina di una competizione, avrà conseguenze dirette sulla nostra performance:

Oggi che me metto?

È ormai chiaro: con un clima così imprevedibile, quello che scegliamo di indossare quando usciamo di casa potrebbe rivelarsi inadatto nel momento in cui affronteremo la fatica, il caldo fuori stagione e gli inevitabili effetti del nostro tempo che passa.

Sono trascorse tantissime stagioni durante le quali hai corso in ogni condizione climatica, e ora che l’inverno è alle porte ti ritrovi di nuovo davanti a un’incertezza che potrebbe compromettere il tuo risultato finale.

Per chi ha preparato meticolosamente una maratona, magari alla sua prima esperienza, e ha ascoltato consigli da mille amici, letto articoli in ogni lingua, perfino in giapponese, la scelta dell’abbigliamento per la mattina della Maratona dipenderà interamente dalle previsioni del meteo.

E questa decisione è cruciale anche per chi ha già molte maratone sulle gambe. Perché ogni gara è unica e, alla fine, sei tu che fai la differenza.

Gli anni che passano, l’impazienza di fare bene e quello spirito indomito che ti porta a rischiare ti fanno ancora oggi dubitare su cosa indossare per evitare di soffrire.

Ricorda che, mentre corri, la temperatura del tuo corpo aumenta di circa dieci gradi rispetto all’ambiente esterno.

Riflettendo sui consigli degli esperti e sull’esperienza accumulata, tieni presente che, nella vita di un maratoneta, gli errori capitano. Nessuno è immune, e a tutti succede di “toppare” durante una gara per ragioni non legate alla preparazione.

Ma, paradossalmente, se vuoi essere infallibile, devi accettare di fallire ogni tanto. La storia lo insegna: più conosci te stesso, meglio saprai affrontare le sfide future, nuvole comprese.