L’irrazionalità è la radice da cui gente come noi trova molta forza. Persone che a testa bassa lavorano e ciò nonostante vedono un traguardo, lo desiderano e spesso lo fanno loro.
Da qualche anno seguo una gara che si svolge in Norvegia, ad agosto, davanti alle coste della località di Eidfjord, all’interno del fiordo di Hardangerfjord.
La gara è il Norseman Xtreme Triathlon uno degli Iron Man più duri al mondo. Molti di voi lo conosco e alcuni amici vi hanno preso parte lo scorso anno.
Il 5 agosto 2017 ero in diretta, dalle 4:45 di mattina, sul canale streaming della manifestazione (www.nxtri.com), per assistere alla partenza della gara. The jump lo chiamano, il tuffo in acqua che avviene alle 5 di mattina, dalla nave che ha portato gli atleti al centro del fiordo a 3.8km dalla costa.
Il prossimo 1 novembre si apriranno le iscrizioni per l’edizione 2018. Con una media di 3800 richieste ogni anno, per 200 pettorali, prendere uno slot è praticamente impossibile,
Chi è che tenta di partire da quella nave in mezzo ad un fiordo con l’acqua a 13 gradi? È gente animata da una caparbietà illogica che sanno misurare le loro potenzialità senza andare a sbattere contro i limiti della vita.
Persone che una volta arrivate alla prima zona cambio salgono in bici e affrontano 180km di strada in uno scenario impareggiabile con condizioni metto che cambiano ad ogni curva, ad ogni salita.
Se dovesse succedere che la fatica, il maledetto muro li dovesse mettere a terra, sanno rialzarsi e imparare dagli errori, si puliscono le ginocchia, asciugano le lacrime e tornano a correre, più consapevoli e forti di prima. Ma sanno anche capire quando è tempo di scendere e aspettare di essere diversi, o le condizioni ambientali più clementi.
La maratona finale è solo l’inizio della gara, l’obbiettivo non è finire, ma superare il cancello di controllo di Zombie Hill al 35 km, da cui solo 160 atleti dei 200 partenti potranno passarlo e salire in vetta al Gaustatoppen in quota 1900 metri per gli altri ci sarà il giro a fondo valle per i 7 km finali
Il premio finale per chi si arrampicherà in cima alla montagna è la Black T-shirt da finisher.
Lo sport, qualsiasi esso sia è una delle rare manifestazioni umane che dipendono solo da noi. Spazio e tempo lo possiamo, per assurdo, controllare. Rispettando il nostro corpo possiamo attivare quel sisma che produce la capacità costruttiva di farci stare bene. Possiamo andare dove vogliamo, nuotare in acque chiuse e aperte, ma la cosa più importante è volerlo.
Ecco, per l’edizione 2018, vorrei tanto quella maglietta nera.