Miguel, come sbagliare tutto

Si può sbagliare tutto alla prima gara? Si, si può, e a me è successo proprio alla Miguel.

Era il 2011, avevo iniziato a correre da 4 mesi (avevo 45 anni e nessuna preparazione fisica) e i miei amici già esperti mi convinsero a partecipare a questa famosissima gara.

Il problema è che tutti danno tutto per scontato, ma…ovviamente non è affatto così nella corsa.

Iniziamo dall’abbigliamento: a gennaio in genere fa freddo, e quindi pensando di aspettare molto alla partenza mi ero coperto come se dovessi correre in Groenlandia, pantaloni tecnici lunghi fino alla caviglia, maglietta termica, maglia di pile, guanti e cappello di lana… ovviamente al secondo Km ero già in crisi di caldo cercando di infilare cappello e guanti dentro i pantaloni, annodando nel frattempo il pile intorno alla vita.

Ma facendo un passo indietro, non possiamo dimenticare la prima colazione, il pasto fondamentale del runner, e infatti avevo deciso, anche se mai provato prima, di farmi una bella spremutona di arance… ovviamente al primo Km ho iniziato ad avere rigurgiti di spremuta.

Per fortuna però avevo da poco acquistato il mio orologio da corsa con GPS per poter controllare esattamente il mio passo ed il mio tempo…ovviamente l’ho acceso troppo tardi e non ha fatto in tempo ad agganciare i satelliti prima della partenza e così sono riuscito a farlo partire solo quando avevo già corso varie centinaia di metri.

Meno male che mi ero preparato con scrupolo e quindi sapevo esattamente che potevo tenere al massimo una determinata velocità… ovviamente in gara si va molto più veloci (ah saperlo prima!) e al settimo Km mi sono reso conto che avrei potuto fare molto più ma ormai avevo corso troppo piano fino a li.

E al primo Km ho incontrato un’amica che mi ha chiesto se poteva seguirmi perché lei non aveva l’orologio con il GPS… ovviamente si è fatta trainare fino al sesto Km e poi mi ha mollato accelerando senza pietà.

Non dimentichiamo poi altri piccoli problemini tipo l’aver bevuto troppa acqua prima di partire, non avere fatto il doppio nodo alle scarpe… ovviamente con le conseguenze facilmente immaginabili.

Ma tra un problema e l’altro sono riuscito ad avvicinarmi al traguardo che ho tagliato vittorioso… ovviamente mi sono fermato un metro dopo la linea dell’arrivo e sono stato pesantemente insultato da i corridori che erano dietro di me e che mi piombavano addosso non trovando spazio per passare il traguardo.

Andrea Verna