Nel 2023 gli Stati Uniti si sono confermati come il principale partner dell’Unione Europea nel commercio di servizi, sia per l’export che per l’import.
Lo stesso valeva nel 2022, ma a parti invertite: era l’UE il primo partner commerciale per i servizi verso gli USA. Nonostante la forte interconnessione, i rapporti commerciali restano tutt’altro che privi di tensioni.
Proprio in risposta a possibili dazi statunitensi su prodotti europei, Bruxelles si prepara a una contromossa. La prima ondata di contro-dazi, del valore di circa 4 miliardi di euro, scatterà già il 15 aprile e seguirà una seconda tranche dal 15 maggio, portando il valore totale delle contromisure oltre i 22 miliardi di euro.
L’obiettivo della Commissione è distribuire equamente il peso tra i Paesi membri, cercando di evitare ritorsioni mirate da parte americana.
Ma cosa accadrebbe se, oltre ai beni materiali, l’Unione Europea decidesse di colpire anche i servizi venduti dagli Stati Uniti ai cittadini europei, imponendo un dazio del 25%?
Uno scenario del genere potrebbe avere conseguenze anche su settori insospettabili come lo sport amatoriale internazionale.
Un caso emblematico riguarda le grandi maratone statunitensi, tra le più ambite dai runner europei. La Maratona di New York, ad esempio, prevede una quota di iscrizione di 315 dollari per i non membri del New York Road Runners. Con un dazio europeo del 25%, il costo salirebbe a circa 393,75 dollari, con un rincaro di quasi 80 dollari solo per il pettorale.
Stesso discorso per la Maratona di Boston, dove i corridori internazionali già oggi pagano 255 dollari. Con il dazio, la cifra lieviterebbe a 318,75 dollari. Per molti runner europei, già alle prese con costi di viaggio e soggiorno, questi aumenti potrebbero rappresentare un deterrente.
Oltre all’impatto simbolico sul mondo dello sport, un simile provvedimento colpirebbe indirettamente anche il turismo sportivo e l’indotto delle grandi città americane. Meno partecipanti internazionali significherebbe meno pernottamenti, meno spese locali e una minore visibilità globale per gli eventi.
In un contesto dove le guerre commerciali sembrano sempre più coinvolgere ogni ambito della vita quotidiana, persino correre una maratona oltre oceano potrebbe presto diventare un lusso da riconsiderare.