Quante volte lo avete pensato…
Sta di fatto che la settimana era inizia bella carica con gli acquisti in rete, condizionati dai consigli dell’amico espertone, che avevano intaccato il plafond mensile della carta di credito:
-Scarpa tecnica livello High-Tec
-Maglia con tessuto usato sulla stazione spaziale
-Pantaloncino che assicura gambe toniche e riposate, sempre
-Camelbag in fibra di carbonio per acqua Perrier
-Integratori con micro nutrienti di 4a generazione
La condizione fisica nel frattempo non era al meglio e tu, nonostante tutto, già sognavi il traguardo di domenica.
In chat sei inarrestabile, parli, scrivi, condividi con il gruppo ogni pensiero. Gli altri non fanno altro che bloccarti, almeno fino a lunedì.
La mattina della gara sei in zona partenza dove ti trovano, con gli occhi chiusi rivolto al sole nella posizione Kai Bu di Tai chi.
Allo start ti guardi intorno e inizi ad avvertire una certa scomodità, no no…non sono i 35 cheerpack messi sui fianchi che sembri un cacciatore del fine ‘800 in Scozia e nemmeno la camel bag da 18 litri.
Nonostante l’avvisaglia parti per l’ennesimo Trail spacca culo, che a 52 anni suonati faresti bene a startene a casa visto il dislivello da incubo e invece niente.
Ma è solo alla prima forcella che capisci finalmente tutto.
E così ti guardi intorno, stordito e sfranto dalla fatica ti ritrovi che piangi e ridi come Joker, i fotografi impietosamente ti immortalano al 4 km in uno stato d’animo terrificante.
A questo punto non ti resta che pontificare con tono solenne una sola grande certezza:
“MA CHI CAZZO ME LO HA FATTO FARE”
I tuoi amici, intanto, ti aspettano al ristorante, sazi e annoiati commentano la tua disfatta.
Si alzano da tavola pronti a riattivare le tue notifiche in chat, sicuri che per il prossimo mese e mezzo non romperai più i coglioni a nessuno, o quasi.