Lorena e Juanita Ramirez sono due sorelle, vengono dalla Sierra Tarahumara, hanno uno straordinario talento nella corsa di resistenza e quando corrono indossano con orgoglio la gonna tradizionale con i caratteristici sandali Raràmuri.
Appartengono alla popolazione indigena dei Tarahumara e sono la rappresentazione vivente di tutto ciò che è speciale del popolo Raràmuri e sulla loro cultura di corsa.
Vivono con la loro famiglia su un pianoro, nel territorio del Chihuahua, hanno animali al pascolo, quali principale fonte di sostentamento economico.
Sono entrambi specializzate nelle distanze Ultra e detengono il primato su alcune delle gare più dure in diversi paesi.
Hanno scritto i loro nomi a lettere d’oro nella storia della Los Cañones Ultramarathon, diventando le prime sorelle a finire rispettivamente l’estenuante corsa di 100 chilometri, in quella che fu la XXI edizione della manifestazione svoltasi nella regina dei canyon, meglio conosciuta come La Sinforosa, nel comune di Guachochi.
Proprio in questi giorni Juanita ha vinto per la seconda volta L’Ultra Matrathon di 63 km a Chihuahua riclassificandosi e riconfermandosi una delle migliori runner di montagna nel Messico.
Juanita segue le orme della sorella Lorena e a 21 anni è già una leggenda nel mondo delle corse ultra in montagna.
Ma di fatto corre tutta la famiglia, padre, madre e fratelli compresi.
Ma chi sono i Raràmuri?
I Tarahumara o Raràmuri come si chiamano nel loro idioma, risiedono nell’attuale territorio del Chihuahua (Messico).
La popolazione si aggira fra i 50.000 e i 70.000 individui tra uomini e donne, capaci di marciare senza sosta per centinaia di chilometri.
I sentieri dove abitualmente corrono sono impervi e pieni di rovi e pietre aguzze.
Corrono spesso scalzi o tutt’al più protetti da sottili fette di cuoio legate alle caviglie, le huarache che sono dei sandali che non hanno nulla a che vedere con le scarpe sportive che siamo abituati ad indossare.
Raràmuri che significa “pianta idonea per la corsa”
Los pies ligeros (piedi leggeri)
Super atleti che sono in grado di percorrere distanze di oltre 270 chilometri senza fermarsi e correre per 700 chilometri in pochi giorni.
Indossando pesanti mantelli di lana e sostentati da un regime alimentare povero.
La loro specialità? Nati per correre.
Isolati dal resto della comunità vivono in piccole case in legno o in caverne a grandi distanze fra di loro, si nutrono di mais, di fagioli e birra di mais.
I loro insediamenti sono collegati da una rete di sentieri attraverso i quali i Tarahumara si spostano per cacciare, trasportare le merci e comunicare fra di loro. La particolarità è che lo fanno correndo, spesso a piedi nudi, a tutte le età e senza infortunarsi.
Sono poveri e secondo una leggenda si narra che Dio si arrabbiò con i Raràmuri colpevoli di aver perso una sfida con gli “chabochi” creati dal diavolo.
Atleti che vivono la corsa senza fanatismi e manie della nostra società. Con la semplicità di “prendere ciò che la strada ti offre. Se puoi scegliere tra fare un solo passo tra le rocce oppure due allora fanne tre. “
Ed è con questa filosofia che i Raràmuri affrontano ogni giorno la loro vita.
Lorena e Juanita Ramirez conservano lo spirito libero e la loro autenticità, passeggiano tra le montagne allevando il loro bestiame.
Sono l’esempio di come questa popolazione povera e semplice sia davvero nata per correre.