Immaginate di poter aprire 100 finestre diverse da cui poter osservare il mondo. Quanti volti, panorami e colori vedreste?
Sarà stato questo il pensiero di Stefano, all’indomani della sua 100esima maratona corsa domenica insieme agli amici della Maratombola a Ostia.
Non poteva essere altrimenti, per uno uomo con alle spalle strade non facili, al suo traguardo più bello ha trovato gli amici migliori.
Quella di Stefano è una vita senza fissa dimora tra le strade di Roma, che si è trasformata in nuova esistenza grazie al podismo.
Cresciuto nelle difficili periferie della Capitale, fino a 23 anni ha vissuto con la famiglia, ha studiato poco. Al culmine di un rapporto contrastato con i genitori, una sera, decide di uscire di casa per non tornarci mai più.
Da quel momento inizia a vivere per strada.
Farà i lavori più disparati, soprattutto il parcheggiatore abusivo. Poi arriva lo sport, la corsa e una nuova comunità. I podisti romani lo ‘adottano’ e lo vestono da capo a piedi. Letteralmente.
Stefano in questi anni ha fatto tante nuove amicizie tra coloro che corrono. Anche se adesso finalmente ha una casa, la sua vera casa è sempre la strada.
Ama allenarsi sulle lunghe distanze e grazie all’assistenza della ASD Purosangue ha trovato un aiuto economico per vivere il running come luogo di integrazione.
La sua gara preferita è la 100 km del Passatore che ha corso 6 volte, da quando, nel 2015 ha corso la prima maratona proprio a Roma, la sua città.
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Stefano corre sempre tra le strade della Capitale, dove ha vissuto per anni con la comunità dei senza fissa dimora, e ci torna nelle gare a cui prende parte ogni domenica.
Con lo sport si è liberato dalle sue catene e ha trovato un nuovo modo per esprimersi, ordinato e preciso come i tanti chilometri che corre ogni giorno.
Complimenti al nostro caro Stefanone