L’analisi dell’oro di Jacobs secondo il New York Times

Immagine di Jeremy White per il New York Times

Quella che segue è l’analisi fatta dal NY Tymes sul record di Marcell Jacobs.

Secondo il quotidiano è stata una gara a tutto campo: gli atleti alla partenza hanno avuto la stessa possibilità di vincere. Grazie all’analisi fatta con una metodologia spiegata in seguito, per il giornale americano ( ma non solo per loro) ora c’è un successore di Usain Bolt.

Lamont Marcell Jacobs ha corso i 100 metri in 9,80. Per la prima volta dal 2004 qualcuno diverso da Bolt ha vinto il titolo di campione olimpico nell’evento maschile.

Una falsa partenza ha causato la squalifica di Zharnel Hughes della Gran Bretagna e Enoch Adegoke della Nigeria non ha finito la gara; tutti i restanti atleti hanno fatto tempi inferiori ai 10 secondi.

L’americano Fred Kerley ha vinto l’argento, con quattro centesimi di secondo dietro Jacobs, e Andre de Grasse del Canada (9:89) ha vinto il bronzo, come a Rio. I primi tre classificati hanno ottenuto i loro migliori personali.

Il tempo di Jacobs era a 0,17 secondi dal record olimpico di Bolt di 9,63 stabilito a Londra nel 2012 e a 0,22 secondi dal record mondiale sempre di Bolt di 9,58 stabilito nel 2009.

L’ultimo europeo a vincere l’oro nei 100 è stato il britannico Linford Christie a Barcellona nel 1992.

Immagine di Jeremy White
Immagine di Jeremy White

Kerley è uscito dai blocchi più velocemente di tutti, reagendo con un tempo di 0,128 secondi.

Il tempo di reazione di Jacobs è stato di 0,161, il secondo più lento dei sette atleti. Durante la fase di accelerazione, nei primi 30 metri circa, Kerley ha tenuto a bada il gruppo.

Immagine di Jeremy White

Jacobs ha cancellato in fretta il suo deficit iniziale, poi è rimasto dietro a Kerley per i secondi 25 metri. Jacobs stava correndo più veloce di chiunque altro a questo punto della gara.

Ma Kerley nasce come quattrocentista fino a quando non è passato ai 100 quest’anno. Gli specialisti nei 400 spesso fanno ottimi piazzamenti nei 100, quindi Kerley sembrava essere in buona forma.

Jacobs raggiunge i 26,76 mph

Immagine di Jeremy White

Ma Jacobs ha aumentato la sua velocità e a metà gara ha pareggiato anche con Kerley.

La sua velocità massima era di 26,76 mph: Jacobs, quale ex campione di salto in lungo, aveva stabilito un record italiano sui 100 metri a maggio, a 9,95, e poi ha corso a 9,94 nelle manche a Tokyo.

Per vincere doveva correre più veloce di quanto aveva mai fatto negli ultimi 50 metri.

Nella corsia 8 Adegoke si è fermato per un apparente infortunio alla gamba.

Immagine di Jeremy White

Negli ultimi metri Kerley non è riuscito a tenere a bada Jacobs, che stava correndo la gara della sua vita.

A circa cinque metri dalla fine, sembrava che entrambi i corridori potessero arrivare a l’oro.

Kerley stava correndo più veloce di Jacobs. Entrambi i corridori si sono inclinati verso il traguardo.

Quando i risultati sono stati pubblicati, Jacobs aveva corso più di un decimo di secondo veloce di quanto avesse mai fatto prima, stabilendo un record personale e rivendicando sia una medaglia d’oro che il titolo non ufficiale dell’uomo più veloce del mondo.

Metodologia

Il Times ha registrato la posizione di ogni corridore in una sequenza di oltre 100 fotografie scattate ogni cinque centesimi di secondo per determinare la velocità di ogni atleta durante la gara. Le velocità sono state calcolate combinando le posizioni degli atleti con le informazioni sul timestamp delle immagini.