Francesco Panetta, classe 1963, è stato uno dei principali artefici nella storia del mezzofondo italiano.
Atleta che ha sempre interpretato all’attacco le sue gare vanta 34 presenze in maglia azzurra.
Ed è con la maglia della Nazionale Juniores che nel 1982, all’Ippodromo Capannelle a Roma, in occasione del Campionato Mondiale di Cross, ottiene il primo importante risultato arrivando sesto e che, insieme al terzo posto di Stefano Mei, porta la Squadra Azzurra ad uno storico secondo posto.
Comincia a brillare sia nei 3.000 Siepi che sui 5.000/10.000 metri e continuando nel Cross dove, ai Mondiali del 1984, otterrà il suo miglior piazzamento della carriera con il decimo posto. Ma sono le Siepi a portargli la prima medaglia internazionale.
Ai Campionati Europei 1986 di Stoccarda è autore di una grande finale, stretto fra i due specialisti europei dell’epoca: il tedesco orientale Melzer ed il tedesco occidentale Ilg.
I tre arrivano insieme nello spazio di soli 27 centesimi! Oro a Melzer (8’16”65), Argento a Panetta (8’16”85) e Bronzo ad Ilg (8’16”92). Ma è il 1987 l’anno della consacrazione per l’atleta calabrese.
Il 30 giugno vince i m. 10.000 al Meeting di Stoccolma con il tempo di 27’26”95 battendo il Record Italiano di Venanzio Ortis (27’31”48) con cui vinse l’argento agli Europei di Praga 1978. Ed è anche il miglior crono a livello mondiale quando, il 29 agosto, si presenta alla finale dei Campionati Mondiali di Roma. Sono 28 i concorrenti.
Lo Stadio Olimpico è pieno e si attende molto da Panetta. Al 3° chilometro si passa in 8’29”40. Il keniano Kipkoech comincia a provare a staccare il gruppo. Si arriva a metà gara in 14’13”07. Ancora mille metri e Kipkoech e Panetta strappano e diventa una sfida a due. Per un giro Antibo li segue ma poi cede. L’incitamento per Panetta è straordinario, i 60.000 lo spingono a non perdere terreno ma Kipkoech va fortissimo. All’8° chilometro Panetta ha 7 secondi di ritardo da Kipkoech (22’17”92).
Il keniano è ormai imprendibile e si invola verso un meritatissimo Oro chiudendo in 27’38”63, correndo il secondo cinquemila in 13’25”56!
Per Panetta una splendida medaglia d’argento (27’48”98) mentre il bronzo va al tedesco orientale Kunze (27’50”37).
Quattro giorni dopo (3 settembre) Panetta vince la prima semifinale dei m. 3.000 Siepi con il miglior tempo di tutto il turno (8’16”08). Il 5 settembre è in programma la finale dove Panetta è, ovviamente, tra i favoriti essendo anche il capolista mondiale stagionale (8’13”47).
Ricordando che all’epoca la riviera dell’Olimpico era esterna sotto la Curva Nord si passa al primo chilometro in 2’43”66. Da questo momento Panetta prende l’iniziativa seguito dal forte keniano Kipkemboi che però, a metà gara, è vittima di una rovinosa caduta su di un ostacolo ed è costretto al ritiro.
Panetta passa al 2° chilometro in 5’26”62 ma ormai il suo è un assolo. Nessuno degli avversari riesce ad avvicinarlo. Lo stadio è in delirio e gli ultimi 150 metri sono già un giro d’onore per Francesco Panetta che, per questa “distrazione”, perde l’occasione per migliorare almeno il Record Europeo (Mahmoud 8’07”62).
Chiude in 8’08”57 stracciando il Primato Italiano di Mariano Scartezzini ottenuto in occasione del primo Golden Gala (8’12”5 il 5/8/1980). E’ un apoteosi per Francesco che riceve grandi abbracci dai Campioni Olimpici Dorio e Cova.
Ancora oggi, dopo oltre 35 anni, questo risultato vale il Record Italiano.
Undici giorni dopo stabilisce anche il Record Italiano sui 3.000 metri: 7’42”73. L’anno olimpico 1988 non è altrettanto glorioso. A Seul approda alla finale delle Siepi dove è soltanto nono (8’17”79).
L’anno seguente è grande protagonista sui m. 10.000 al Meeting di Helsinki dove migliora il suo personale (27’24”16) arrivando terzo nella gara del Primato Italiano di Antibo (27’16”50).
Solo Yeman Crippa (il Campione Europeo di Monaco 2022) è riuscito a superare in Italia questi due grandissimi Campioni! I Campionati Europei del 1990 si svolgono a Spalato. Sono tre gli azzurri in finale nelle Siepi. E’ una gara avvincente con continui strappi tra Panetta ed il britannico Rowland. Al 2° chilometro si passa in 5’28”37.
A due giri dalla fine Panetta allunga ma Rowland lo affianca e i due sono seguiti a quaranta metri da un’altra coppia: Lambruschini e Carosi. Al suono della campana Rowland accelera ed arriva all’ultima riviera con un consistente vantaggio.
Ma qui Francesco Panetta è capace di uno sprint straordinario e supera di slancio Rowland andando a vincere il Titolo Europeo in 8’12”66. Al britannico l’argento in 8’13”27.
Grande prova degli altri due italiani dove Lambruschini è terzo in 8’15”82 e quarto Carosi (8’17”48). Nel 1991 ai Mondiali di Tokyo è ottavo nelle Siepi (8’26”79) preceduto da Carosi (8’20”80). Nel 1992 non partecipa alle Olimpiadi di Barcellona.
Ai Mondiali di Stoccarda 1993 ritenta sui m. 10.000 dove finisce sesto (28’27”05). Subito dopo al Meeting di Zurigo stabilisce sui m. 5.000 la seconda prestazione di sempre in Italia (13’06″76), dopo il 13’05”59 di Antibo.
L’ultima partecipazione internazionale di Francesco Panetta è del 1994 agli Europei di Helsinki. Si ritira nei m. 10.000 mentre nei m. 3.000 Siepi è autore di un meraviglioso gesto sportivo aiutando Lambruschini a rialzarsi dopo una caduta nella finale che proprio l’atleta toscano andrà a vincere precedendo Carosi. Qui Panetta chiude all’ottavo posto (8’28”25).
Nella sua carriera Panetta ha vinto 1 titolo italiano sui m. 5.000, 1 sui m. 10.000 e 2 sui m. 3.000 Siepi.
Nel Cross è stato capace di vincere ben 6 titoli tricolori consecutivi dal 1987 al 1992.
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