La Run Rome the Marathon ha fatto un passo in avanti in termini partecipativi che forse deve ancora metabolizzare in alcune fasi della logistica, in particolare nella zona partenza.
La pazienza del maratoneta ha retto bene ma con gli oltre 15.000 arrivati e meno spazio a disposizione su Via dei Fori Imperiali, qualcosa non ha retto come doveva.
Il cantiere di piazza Venezia purtroppo incombe sulla quotidianità dei romani figuriamoci su un evento di massa.
L’obbligo di invertire la partenza senza poter sfruttare al meglio l’ampia zona di via di San Gregorio (quella che cinge il Colosseo e riparte in linea retta verso il Circo Massimo) ci ha costretti a stare assiepati tra i camion, i bagni chimici e il poco spazio a ridosso dei fori.
Bello sicuramente per i turisti che facevano mille foto per una fase esaltante dell’attesa della partenza, ma poi una volta messi in linea con le lettere delle gabbie di appartenenza (vedi foto di copertina) ci siamo sentiti come veri leoni in gabbia.
Senza spazio, senza poter tornare ai bagni, in un’attesa immobile che è durata un’ora (noi eravamo la 4° onda).
Una volta partiti la corsa, da dietro, era in un bagno di folla, massima attenzione al fondo stradale di Roma che si sa non concede distrazioni, i tanti runner con passi diversi hanno imposto una Corsa nervosa ben oltre il 15k.
Le prime staffette che facevano zig zag aggravando la situazione.
Roma sta cercando di arrivare ai numeri delle grandi capitali europee ma siamo certi che lo spazio delle strade della capitale saranno in grado di assorbire 20-30 mila partecipanti potenziali dei prossimi anni?
Oggi non si correva bene in più punti, stretti su strade non larghe. Zone ristoro prese d’assalto con i volontari impagabili per il loro servizio fino ai runner più lenti. Ma la questione delle dimensione delle vie del centro città non permettono ad esempio di mettere i tavoli su ambo i lati, con le zone ristoro, in particolare i tavoli dell’acqua che oggi era facile saltarli vista la ressa e il numero non sempre adeguato ai tantissimi runner.
Le temperature poi hanno fatto il resto. L’app per seguire amici e parenti non dava sempre l’esatta posizione del runner.
I pacer probabilmente hanno subito la ressa della partenza ed erano sul percorso in zone che hanno fatto fare più di una domanda ai podisti su chi stava dove e a che passo dovevano andare.
Sapete quanto amiamo la maratona di Roma e se abbiamo sottolineato alcuni punti non brillanti è perché i runner sono venuti in massa da tutto il mondo a vedere Roma attraverso la sua maratona.
Un percorso bellissimo, più veloce visto anche il record del primo arrivato.
Ci dobbiamo solo adeguare a una domanda nuova che prima non c’era e che oggi è una realtà da soddisfare per non lasciarla inevasa in futuro.