La mia Corsa di Miguel

Da qualche anni metto le scarpe e vado a correre. Come per molti ho iniziato in un periodo complicato della mia vita, ancora non è finito, ma a me le cose semplici annoiano.

Ho incontrato quelli del Peggior negozio di Sport e quindi Il Corridore Running Club. Avevo bisogno di un po’ di calore umano senza sovrastrutture, l’ho ricevuto.

Del progetto del Running Club mi sono da subito incuriosita alla Corsa del più lento. Il tema dell’amicizia, inclusione, solidarietà sono tutti racchiusi in questo appuntamento settimanale.

Chi è un po’ più veloce va avanti e indietro, il gruppetto dei lenti sono a turno affiancati dai senior che dispensano consigli e chiacchiere.

Parlare è fondamentale per chi è all’inizio e rischia di incastrarsi nei pensieri disfunzionali e nel “non ce la faccio”.

Come mi hanno insegnato: le gambe non hanno testa, quindi non pensare e corri. Lenta ma corri.

Quando mi hanno chiesto di dare una mano nell’organizzazione della ASD non ho avuto dubbi, anche se dal mondo sportivo ufficiale mancavo dai tempi dell’adolescenza. Così mi sono impegnata nella decisione delle gare sociali facendomi  promotrice dell’inserimento della Corsa di Miguel.

I valori della Corsa di Miguel sono assolutamente sovrapponibili a quelli del gruppo de Il Corridore Running Club: amicizia, solidarietà e accoglienza. Così il nostro gazebo, montato alle 6.30 del mattino da Marco, Pietro e Sebastiano, è diventato un rifugio per tanti.

Le crostate e i ciambelloni, i succhi di frutta, il caffè sono stati il nostro ristoro non solo per i membri del running club, ma per tutti quelli che ci regalavano un sorriso e una battuta.

Abbiamo corso. Sono stata portata per i primi 5 km da Michelangelo, una corsetta per lui leggera. Poi la mia testa ha iniziato a dire che dovevo rallentare ancora, quindi più piano ma senza smettere di correre ho fatto gli altri 5 km in compagnia dei tanti corridori verso l’obiettivo.

Grazie Miguel. Ti hanno portato via, come tanti desaparecidos, la notte tra l’8 e il 9 gennaio 1978. La tua poesia e la tua voglia di vita stanno ancora con noi.

Alessia Pizzimenti

 

“Para vos atleta”

Per te, atleta.

Per te che sai di freddo,
di calore
di trionfi e di sconfitte
che no non lo sono.

Per te che hai il corpo sano,
l’anima larga e il tuo cuore grande.

Per te che hai molti amici,
molti nonni,
l’allegria adulta,
il cuore dei bambini.

Per te che non sai né di gelo nè di sole,
né di pioggia né di rancori.

Per te atleta,
che traversasti paesini e città,
unendo stati nel tuo andare,
per te atleta,
che disprezzi la guerra e sogni la PACE.